Palermo in quanto a traffico, è, lo sappiamo bene, tra le città più congestionate d’Italia.
Secondo un’indagine condotta qualche tempo fa da Asaps, l’Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale, nel capoluogo siciliano, ci sono gli automobilisti più indisciplinati d’Italia.
Non rispettano i limiti di velocità e le precedenze, parlano al telefono durante la guida, ma soprattutto, parcheggiano ovunque, soprattutto dove non dovrebbero.
Quella della ‘sosta selvaggia’ non è una novità per Palermo. Un’abitudine purtroppo molto diffusa, una vera e propria consuetudine per tanti.
Ma quando a ‘sbagliare’, diciamo così, nello scegliere dove lasciare il proprio mezzo, è una società partecipata del Comune di Palermo che gestisce il trasporto pubblico in città, non si può che rimanere sgomenti. Soprattutto se il posto occupato è quello riservato ad una persona a cui spetta a motivo delle sue difficoltà.
Le foto che vi mostriamo sono state scattate all’angolo tra via Gaetano Daita e via Turati a Palermo venerdì scorso, intorno alle 12.45. Praticamente, in piano centro, proprio di fronte il Teatro Politeama.
Come documentato da un cittadino, un carro attrezzi dell’Amat è parcheggiato in un posto per disabili.
Non sappiamo quanto sia rimasto lì il mezzo, ma di certo non è lì che doveva stare.
Le foto sono state inviate all’Aila, l’Associazione italiana Lotta Abusi che ci segnala l’accaduto.
“E’ vergognoso – commenta Ada Orsatti, presidente dell’Aila – contatterò al più presto il dirigente generale dell’ Amat per avere spiegazioni a tal proposito.
Episodi del genere accadono purtroppo ovunque, e non solo a Palermo. Proprio l’Aila ha aperto una pagina facebook dall’emblematico nome “Fotografa l’abusivo” in cui chiunque può pubblicare foto e denunciare situazioni di ordinaria inciviltà che ledono i diritti dei disabili.
Le segnalazioni, frequentissime, arrivano da tutta Italia. C’è persino chi parcheggia sullo scivolo del marciapiedi per i disabili.
Chi lo fa, sicuramente non ha alcun senso civico. Ma ci si chiede, intelligenza e sensibilità, dove sono finite?
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