“Si avvicina l’estate e per i residenti di Gibilrossa torna il rischio di perdere la vita a causa degli incendi”. Così dichiara Manfredi Campagna, presidente del Comitato Gibilrossa. Un’area, quella compresa fra Ciaculli, Belmonte Mezzagno e Misilmeri, rimasta parzialmente isolata dalla chiusura, occorsa a novembre 2021, della Sp 37. Ciò a causa di una frana che ha colpito l’arteria extraurbana e per la quale serviranno due interventi dal costo complessivo di circa dieci milioni di euro. Risorse di cui si discuterà in una prossima riunione, prevista per il 2 maggio, fra l’Ufficio del Commissario per il Dissesto Idrogeologico e la Città Metropolitana.

Comitato Gibilrossa: “In estate rischio vita a causa degli incendi”

Incendio Gibilrossa 2022

Una situazione complessa, quella dei residenti dell’area di Gibilrossa, schiacciati sul fronte della viabilità e con pochissimi itinerari alternativi. Un problema anche dal punto di vista della sicurezza, come racconta alla nostra redazione il presidente del Comitato cittadino Manfredi Campagna.  “Si avvicina l’estate e per i residenti di Gibilrossa torna il rischio di perdere la vita a causa degli incendi. Da quando è stata chiusa la strada provinciale 37 nel 1 Novembre del 2021, la vita al di là della galleria chiusa è stata un inferno”

Un’area colpita, il 18 agosto 2022, da un grosso incendio che ha coinvolto l’intero territorio di Gibilrossa. Fatto che, racconta Campagna, ha di fatto “chiuso gli abitanti in una morsa fra la strada verso Palermo ancora chiusa e la strada che conduce a Misilmeri avvolta dal fumo e dalla fiamme. Solo la fortuna e l’opera eroica dei suoi residenti ha evitato una tragedia, coi soccorsi arrivati in ritardo da Palermo a causa del lungo giro necessario per giungere lì”.

Abbandono di rifiuti e fenomeni di illegalità

Sp37, strada provinciale Gibilrossa - Ciaculli, Palermo

Una chiusura, quella della SP 37, che ha comportato inoltre il peggioramento delle condizioni di vita di residenti ed agricoltori. Qui infatti, nonostante la presenza di un sistema di videosorveglianza, alcuni incivili continuano a scaricare ogni genere di rifiuto: dalla spazzatura indifferenziata agli ingombranti, passando per materiale edili e, perfino, delle carcasse di auto sventrate di ogni elemento meccanico ed elettrico.

La strada chiusa ha cambiato in molti modi la vita qui, con un abbandono spropositato di rifiuti, e una presenza sempre maggiore di criminali che si muovono senza quasi alcun controllo delle forze dell’ordine in una zona non più trafficata come prima – racconta Campagna -. Per non parlare dei danni economici che anche i cittadini di Belmonte hanno subito, dovendo fare un giro molto più lungo per arrivare a Palermo, oltre che le difficoltà degli studenti, e dei commercianti. Anche per il quartiere di Ciaculli, dall’altra sponda della SP37 ha subito gravi danni economici, e molti commercianti sono stati costretti a chiudere o a licenziare i dipendenti”.

“Il Comitato di Gibilrossa ha fin da subito incontrato tutte le istituzioni preposte per chiedere di risolvere questa situazione, in primis il Prefetto, quindi il Commissario di Governo per il contrasto del dissesto idrogeologico Croce, ed anche il sindaco del Comune di Palermo Lagalla. Il 10 Ottobre 2022 eravamo stati rassicurati dal sindaco Lagalla in persona che vi fosse la possibilità di accedere ad un finanziamento per i due progetti relativi alla strada, uno per la galleria paramassi e uno per il costone roccioso, e che i lavori avrebbero potuto avere inizio già verso la metà del 2023”.

“Intervento va considerato prioritario”

Una strada che, come sopra ricordato, è chiusa addirittura dal novembre 2021. Ad oggi però non sono arrivate risposte da parte delle istituzioni, con i lavori ancora fermi alla fase progettuale. Ciò nonostante le promesse ricevute dal comitato Gibilrossa. “Il 10 Ottobre 2022 eravamo stati rassicurati dal sindaco Roberto Lagalla in persona che vi fosse la possibilità di accedere ad un finanziamento per i due progetti relativi alla strada, uno per la galleria paramassi e uno per il costone roccioso, e che i lavori avrebbero potuto avere inizio già verso la metà del 2023”.

“Tuttavia, nonostante abbiamo costantemente seguito i vari processi burocratici – spiega il presidente del Comitato -, giunti ad Aprile 2023 veniamo a sapere che all’ufficio del Commissario Croce i progetti completi siano arrivati troppo tardi, nel mese di Marzo, e che quel finanziamento non fosse più accessibile, con la conseguenza di doverne trovare uno nuovo allungando di molto i tempi. Dato che è impossibile sapere cosa sia andato storto, e che a breve avverrà un incontro fra il Commissario Croce e la Città Metropolitana, ci teniamo a ribadire fortemente come questo intervento debba essere considerato altamente prioritario, e che sarà responsabilità totale della politica se non si arriverà ad una soluzione in tempi brevi”.

Dieci milioni di euro per riaprire la SP 37

Sp37, strada provinciale Gibilrossa - Ciaculli, Palermo

Un caso sul quale, dagli uffici della Città Metropolitana, avevano fatto sapere che i progetti da eseguire sulla SP 37 sono due. Il primo, prioritario, riguarda la messa in sicurezza del costone roccioso che costeggia la provinciale. Un’opera necessaria ad evitare ulteriori fenomeni di caduti massi. Il progetto è stato già inviato dall’ex Provincia agli uffici del Commissario e prevederà un esborso di circa 6,8 milioni di euro.

Il secondo progetto, invece, riguarda proprio i lavori sulla strada. Venerdì 21 aprile è arrivato il via libera ambientale dal Comune di Palermo; a questo punto la Città Metropolitana potrà inviare il secondo progetto esecutivo alla Città Metropolitana nei prossimi giorni. Per quanto riguarda i costi, per le opere in questioni si stima un esborso da 3,5 milioni di euro.

Strada chiusa dal novembre 2021

L’epopea della SP 37 inizia a novembre 2021 quando la suddetta strada è stata chiusa a causa di una frana. Da allora, la via di collegamento diretto fra il quartiere di Ciaculli e il comune di Misilmeri non ha mai riaperto i battenti. Qualcuno, stanco della chiusura, aveva perfino rimosso i new jersey posti sulla carreggiata. Barriere poi riposizionate prontamente dalle autorità locali.

Sul luogo sono stati eseguiti dei controlli attraverso l’utilizzo dei droni. Fatto che ha permesso di avviare l’iter per l’intervento di messa in sicurezza. Due gli incarichi attribuiti ad altrettanti ingegneri. Con riguardo al consolidamento del costone roccioso, l’ex Provincia ha scelto l’ingegnere Fabio Cafiso, con un impegno di spesa da circa 48.000 euro. Relativamente alla messa in sicurezza della galleria è stato coinvolto invece l’ingegnere Ivan Torretta, con una spesa complessiva da 146.000 euro. Ad oggi però i progetti non sono stati tramutati in realtà, con la strada che quindi rimane chiusa, trasformata in discarica in attesa che si inizino i lavori per rimetterla in funzione.

 

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