Addio alla doppia preferenza di genere. La I commissione Affari istituzionali dell’Ars ha detto sì all’emendamento aggiuntivo firmato, fra gli altri, dai deputati Rinaldi, Sorbello e Cani che abolisce dalla legge elettorale per gli enti Locali siciliani proprio la doppia preferenza di genere ovvero l’obbligo per l’elettore di votare contemporaneamente per un uomo e per una donna se si esprime più di una preferenza.
“Si tratta di un arretramento, un ritorno al medioevo – dice il Presidente della I Commissione Totò Cascio -. consideravo questa non una conquista ma un fatto ormai consolidato. Ma la maggioranza della commissione ha deciso diversamente”.
Singolare l’iter della norma che è giunta fra gli emendamenti aggiuntivi in aula alla legge già approvata. una procedura irregolare che aveva portato la presidenza a considerare inammissibili ben 25 emendamenti che non erano passati proprio dalla Commissione.
Ma questa mattina la conferenza dei capigruppo ha deciso di inviare gli emendamenti aggiuntivi in Commissione. La Prima Commissione, dunque, ha dovuto svolgere una seduta straordinaria d’urgenza nel corso della quale sono stati bocciati 21 dei 25 emendamenti aggiuntivi mentre ne sono stati approvati solo quattro fra cui proprio quello che sopprime la doppia preferenza di genere.
Il caso sta ovviamente scatenando polemiche feroci e sulla vicenda è intervenuta persino il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi che, poco dopo la votazione in commissione ha auspicato un ribaltamento della decisione da parte dell’aula. “Mi auguro che adesso l’Assemblea regionale capovolga questa scelta, con un voto che garantisca un vero equilibrio di genere – dice la Boschi – sarebbe grave un voto contrario alla doppia preferenza di genere sia per la difformità rispetto alle scelte fatte dalla legge nazionale per il rispetto del principio costituzionale della parità dei sessi, sia perché verrebbe meno l’equilibrio, quanto mai auspicato, della rappresentanza di genere”.
Insorge anche la portavoce di Diventerà Bellissima, Giusi Savarino, che attaccando Crocetta dice: “È inaccettabile che si torni indietro su questo, è inaccettabile che lo si faccia con una motivazione bugiarda, ipocrita e meschina come il voler combattere il voto di scambio e la mafia, vergogna! E magari questi stessi deputati domani bocceranno col loro voto il nostro emendamento sullo spoglio d’istituto che evita davvero il controllo del voto!”
Violenta era stata la presa di posizione del coordinatore dell’udc di Palermo Marianna Caronia contro i suoi stessi colleghi di partito. “Desidero esprimere il mio aperto dissenso nei confronti dell’emendamento presentato a Sala d’Ercole dall’On. Gaetano Cani, deputato dell’ Udc partito nel quale ricopro l’incarico di coordinatore nella città di Palermo – scrive senza mezzi termini in un suo documento la Caronia -. L’emendamento in questione, tendente alla abolizione della doppia preferenza di genere è una vera vergogna e mortifica l’impegno profuso in 70 anni della tante donne di ogni colore politico teso ad affermare il principio della parità di genere che sembra terrorizzare tanti uomini politici o pseudo tali”.
“Tentare poi di contrabbandare questo tentativo di vero e proprio “femminicidio politico” come provvedimento per evitare accordi sottobanco, sapendo bene che sono ben altri i modi con i quali si consumano queste deprecabili pratiche, oltre che essere puerile e ipocrita, è la riprova del terrore di costoro nel prendere atto delle affermazioni di tante donne anche in questo campo sinora considerato di loro esclusiva appartenenza”.
“Sono comunque certa che qualora questo emendamento, che mi auguro venga ritirato o dichiarato inammissibile, dovesse andare in aula verrebbe ampiamente respinto – aggiunge – in quanto frutto di una sparuta minoranza che ha paura e che lo sostiene per meschino calcolo personale”
“Invito in ogni caso i vertici dell’ Udc – conclude polemica -, anche se impegnati in un duro confronto interno, a unitariamente intervenire per bloccare una simile ignominia”.
Secondo il senatore siciliano del gruppo Alleanza Liberalpopolare-Autonomie, Giuseppe Ruvolo “è vergognoso cancellare una buona norma, per altro approvata poco più di due anni fa, solo per fare i soliti giochetti della politica. Bisognerebbe invece ragionare e introdurre la doppia preferenza di genere anche per le elezioni dell’Ars”.
“La posizione ufficiale di Forza Italia è quella di far persistere le preferenza di genere – spiega a BlogSicilia il capogruppo all’Ars, Marco Falcone – . Chi vorrà votare diversamente lo farà a titolo personale”.
Il M5S, che ha fatto proprio l’emendamento di Cani, con il capogruppo Matteo Mangiacavallo difende invece le ragioni dell’abolizione della doppia preferenza di genere: “Guardi, non è una questione di discriminazione fra sessi, siamo convinti che la doppia preferenza consente maggiormente il controllo del voto rendendo più individuabili le schede. E noi siamo contro tutto ciò. Vorremmo perfino che fosse eliminata la tendina della cabina elettorale dove all’interno succede di tutto dalle foto alla scheda ballerina. La Boschi? Forse si rapporta con una realtà diversa…”
Ma nonostante la ‘forzatura’ voluta dalla capigruppo e la pressione dell’Udc che vorrebbe portare avanti questa abrogazione, il Presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, che dell’Udc è espressione ma in questo caso agisce da uomo dell’istituzione, è pronto a bloccare la sortita dichiarando nuovamente inammissibili in aula i 4 emendamenti passati dalla Commissione fra cui quello sulla doppia preferenza di genere.
Una scelta regolamentare praticamente obbligata ma fatta non a cuor leggero e accompagnata da una critica alla presa di posizione del Ministro Boschi ritenuta inappropriata visto che sarà proprio lei, nel suo ruolo di ministro con, fra l’altro, la delega alle pari opportunità, dovrà pronunciarsi sulla legge regionale in consiglio dei Ministri.
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