Verrà inaugurato domani, 23 maggio, alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella il progetto Spazi Capaci/Comunità Capaci, un’iniziativa della Fondazione Falcone e del Ministero dell’Istruzione che, attraverso l’arte, si propone di rinnovare il rapporto tra le città e i cittadini per troppo tempo sospeso a causa dell’emergenza sanitaria.

Si tratta di un progetto di design sociale curato da Alessandro de Lisi per il 29esimo anniversario delle stragi di Capaci e Via D’Amelio costate la vita a Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e agli agenti della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani Walter Eddie Cosina, Claudio Traina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Agostino Catalano. L’inaugurazione avverrà a margine della cerimonia solenne organizzata, nell’aula bunker dell’Ucciardone, per ricordare le vittime dei due attentati. Le manifestazioni si svolgono con il patrocinio della Polizia di Stato.

 

Spazi Capaci, completato il 18 maggio, nel giorno in cui il giudice Falcone avrebbe compiuto 82 anni, vuol farci tornare a vivere le città attraverso le opere in un percorso sperimentale di “memoria 4.0”, che, partendo da luoghi di Palermo simbolo della vitalità della lotta civile contro la mafia, compie un viaggio attraverso tutto il Paese. Un cammino lungo tre anni verso la riappropriazione di luoghi significativi di memoria, col traguardo nel 2023, anno in cui ricorre il 30ennale delle stragi di Firenze, Roma e Milano e del culmine della strategia stragista di Cosa nostra.
L’inaugurazione si svolgerà nel rispetto delle normative anti covid, senza pubblico, e avrà come scenario uno dei luoghi simbolo della lotta alla mafia, l’Aula Bunker dell’Ucciardone che ospita una colossale installazione di Velasco Vitali dal titolo “Branco”, 54 cani a grandezza naturale, sculture ispirate al realismo magico di Picasso, in ferro, lamiere e cemento. Il branco rappresenta la fame di potere criminale e l’abuso della mafia sulla società ma anche la reazione, la lotta civile, la trasformazione in sentinelle a guardia della verità. Un cane tutto d’oro veglierà il caveau dove è custodita l’istruttoria del primo storico maxiprocesso contro Cosa Nostra.

Al progetto, a cui hanno aderito la Soprintendenza per i Beni Culturali di Palermo, il Teatro Massimo di Palermo, il Museo Archeologico Regionale Salinas, Il Colosseo a Roma e che ha ricevuto il plauso del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, si compone di più opere. “La porta dei Giganti” di Andrea Buglisi, due enormi ritratti su parete, uno di Giovanni Falcone, realizzato sulla facciata di un palazzo di 11 piani in via Duca Della Verdura, l’altro di Paolo Borsellino, che sarà realizzato in estate su un altro edificio in via Sampolo, entrambi a pochi metri dall’Aula Bunker del carcere Ucciardone.

Sotto l’Albero Falcone, emblema di una comunità che è stata capace di risvegliarsi dal sonno della sottomissione a Cosa nostra dando inizio a una nuova stagione di responsabilità civile, è stata collocata la statua “L’attesa”, realizzata dall’artista trentino Peter Demetz: una giovane donna che rappresenta l’attesa di una città per la giustizia e, oniricamente, il ritorno a casa di Giovanni Falcone e sua moglie Francesca Morvillo.

A Brancaccio, periferia per anni feudo dei clan, l’arte si riprende piazza Anita Garibaldi. Là dove sorge la casa museo dedicata a don Pino Puglisi, Igor Scalisi Palminteri ha realizzato un monumentale polittico urbano dal titolo “Roveto Ardente”, ritraendo il sacerdote ucciso dalla mafia, il fiammifero che spegnendosi ha appiccato il fuoco eterno della vampa del coraggio. Cultura e bello dove don Pino, da poco proclamato Beato, combatté la sua battaglia perché i ragazzi riconquistassero la loro libertà dalla mafia.

Una delle opere è stata realizzata sulle pareti di una cabina elettrica. “Attenti alla sostenibilità dei nostri impianti e alle esigenze dei territori in cui quotidianamente operiamo – dice l’ingegner Antonio D’Alessandro, responsabile zona Palermo di E-Distribuzione, la società del Gruppo Enel che gestisce la rete elettrica a media e bassa tensione – abbiamo subito accolto favorevolmente la richiesta della Fondazione Falcone, che ci ha chiesto di realizzare il murales sulle pareti della nostra cabina elettrica, integrandola pienamente nel territorio, in un luogo simbolo della lotta contro la mafia. Altre cabine elettriche della nostra città sono già state utilizzate, ad esempio, per realizzate opere di Street Art in grado di riqualificare il territorio. In questo caso siamo felici che la nostra cabina servirà a veicolare un importante messaggio di speranza per il territorio”.

“Vogliamo riappropriaci delle città attraverso l’arte, un’arte responsabile che diventa anche veicolo di memoria attiva. La cultura è determinante per il rinnovamento dello spirito dei popoli per questo abbiamo chiesto ad alcuni tra i maggiori artisti italiani di contribuire alla realizzazione di un programma speciale di interventi urbani, nei luoghi simbolo del riscatto civile contro le mafie. – spiega Maria Falcone, presidente della Fondazione Giovanni Falcone e sorella del giudice ucciso a Capaci – Le opere realizzate sono anche un omaggio a una città che ancora porta evidenti le cicatrici della speculazione edilizia e del ‘sacco’. Vogliamo che la bellezza diventi un’arma contro la bruttezza della criminalità”.

Il progetto, sostenuto anche da privati e dall’associazione First Social Life, ha coinvolto gli studenti di diverse scuole della città in linea con l’impegno che Fondazione Falcone e Ministero dell’Istruzione da anni portano avanti nella consapevolezza che la lotta alla mafia non può prescindere dalla cultura e dal coinvolgimento dei ragazzi.
Oltre alla cerimonia solenne in aula bunker e all’inaugurazione di Spazi Capaci, la giornata celebrativa del 23 maggio prevede una esibizione musicale al porto di Palermo, dove, alle 8, gli studenti dell’Istituto Regina Margherita canteranno l’Inno d’Italia davanti al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e della professoressa Falcone. Alle 17.58, poi, come ogni anno, davanti all’Albero Falcone, divenuto emblema di resistenza e riscossa civile, verranno letti i nomi delle vittime delle stragi di Capaci e Via D’Amelio. Anche in questo caso saranno osservate le regole del distanziamento dettate per l’emergenza sanitaria.

Nell’ambito delle iniziative organizzate dalla Fondazione Falcone e dal Ministero dell’Istruzione per il 29esimo anniversario delle stragi del ’92 è nata anche la campagna #unlenzuolocontrolamafia che ha visto decine di testimonial e 20 luoghi d’arte e di cultura di tutto il Paese coinvolti in un appello ai cittadini ad esporre al balcone un lenzuolo, il 23 maggio, per ricordare tutte le vittime della mafia.

Articoli correlati