Conto alla rovescia a Palermo in vista della «Settimana delle Culture» in programma, dal 14 al 21 maggio, ideata, promossa e organizzata dall’associazione «Settimana delle culture», con la collaborazione del Comune di Palermo e di numerose istituzioni pubbliche e private.

Scaduti i termini di presentazione dei progetti, il comitato scientifico della “Settimana” sta predisponendo il fitto calendario della manifestazione, che ancora una volta, per sette giorni, riempirà la città di eventi culturali, fra mostre, spettacoli teatrali, concerti, presentazioni di libri, conferenze, inaugurazioni e molto altro. Ancora una volta, protagonista sarà Palermo, i suoi luoghi, alcuni molto conosciuti, altri meno noti, che apriranno per l’occasione. E attenzione particolare al mondo della scuola e ai ragazzi, con diverse iniziative dedicate.

Il comitato, in queste ore, è al lavoro per predisporre gli ultimi dettagli in vista di quella che sarà una grande festa delle culture. Presieduto da Gabriella Renier Filippone, il comitato è composto da Gaetano Basile (tradizioni popolari, gastronomia, cibo da strada), Fosca Miceli (arte, in collaborazione con la professoressa Anna Maria Ruta), Clara Monroy (rapporti istituzionali), Massimiliano Marafon Pecoraro (Rapporti con l’Università, Liberty), Maria Antonietta Spadaro (fotografia), Bernardo Tortorici di Raffadali (coordinamento dei progetti e oratori), Salvo Viola (coordinamento generale). Un gruppo di lavoro volontario, che dopo il successo delle prime quattro edizioni, continua in questa incessante opera di valorizzare Palermo, in vista della quinta edizione della “Settimana”.

“Ci aspettavamo un numero ridotto di proposte culturali – sottolinea la presidente della Settimana delle Culture, Gabriella Renier Filippone – e invece abbiamo registrato un aumento rispetto agli anni passati. Questo testimonia il fatto che, mentre gli enti pubblici risentono gli effetti di una progressiva crisi di risorse, in tempi, come quelli attuali, che non favoriscono la programmazione culturale, i privati continuano a fare tantissimo e ad elaborare idee e proposte, spesso innovative e di avanguardia”.

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