In Sicilia lo scrutinio delle sezioni elettorali procede a passo di lumaca. Dalle 14, ora in cui si è iniziato ad aprire le urne, fino alle 20, è stato scrutinato solo il 15%. Il centrodestra resta comunque saldo e viaggia verso la vittoria. La coalizione di centrodestra è al 46% mentre quella di centrosinistra arranca al 18,7%. Sorpresa De Luca.

Scrutinio lento in Sicilia per le regionali

Con circa il 15% delle sezioni scrutinate, a sei ore dall’inizio dello spoglio, il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione siciliana, Renato Schifani, è saldamente in testa con quasi il 38,8% (la coalizione che lo sostiene è al 46,1%), seguito da Cateno De Luca al 29%, dall’esponente del centrosinistra Caterina Chinnici (16%, contro il 18,7% della coalizione), da Nunzio Di Paola del M5S (14%), da Gaetano Armao della lista Azione-Iv-Calenda (1,6%) e dall’indipendentista di Siciliani Liberi, Eliana Esposito, con lo 0,4%.

Chi al momento resterebbe fuori dall’Ars

A questo punto dello scrutinio non superano la soglia di sbarramento, che in Sicilia è del 5%, Siciliani Liberi (0,35%), Azione-Iv-Calenda (1,5%) e 8 delle nove liste di Cateno De Luca, che complessivamente si attestano al 20%, quasi dieci punti in meno rispetto al risultato del candidato presidente: la legge elettorale siciliana prevede il voto disgiunto.

Le liste con migliori risultati

La singola lista con la performance migliore, in questo momento, è quella del Pd, che supera il 15%, seguita a breve distanza, un punto, da “De Luca sindaco di Sicilia- Sud chiama Nord”. FdI è al 13,8, il M5S al 13,3. Nel centrodestra, la Democrazia cristiana nuova di Totò Cuffaro, in coda ai cinque partiti della coalizione, è al 6,1%, un punto sotto la Lega di Salvini.

70 i parlamentari da eleggere

Lo scrutinio per il presidente della Regione e i deputati dell’Ars nelle 5.293 sezioni della Sicilia è iniziato alle 14. Settanta i deputati dell’Assemblea regionale siciliana che saranno eletti. Così la ripartizione dei seggi: 62 attribuiti con il sistema proporzionale puro e soglia di sbarramento al 5 per cento a livello regionale (16 a Palermo, 13 a Catania, 8 a Messina, 6 ad Agrigento, 5 a Siracusa e a Trapani, 4 a Ragusa, 3 a Caltanissetta e 2 a Enna); 1 seggio spetta al candidato alla Presidenza della Regione eletto e 1 seggio al candidato governatore arrivato secondo nelle preferenze. Infine, sei seggi vengono assegnati all’interno della lista regionale del candidato presidente (cosiddetto listino): si tratta, in sostanza, di una lista bloccata che funziona da premio di maggioranza e consente alla coalizione collegata al Presidente della Regione eletto di ottenere al massimo 42 seggi all’Ars. I seggi a tal fine non utilizzati sono distribuiti, con criterio proporzionale, alle liste di minoranza che abbiano superato lo sbarramento.