La triste vicenda che vi raccontiamo risale all’estate del 2013, quando un uomo si reca alla guardia medica in preda a gravi malesseri. Dopo una visita superficiale e sommaria il medico di turno lo ‘caccia via’ consigliandoli di smaltire la sbornia perché in preda ai fumi dell’alcool. Il paziente torna a casa e la mattina successiva muore.
Il figlio denuncia l’accaduto. Si apre un fascicolo in Procura. Adesso, dopo quattro anni dalla morte, il figlio viene risarcito. A rappresentarlo, l’avvocato Silvio Vignera il quale, dopo diverse perizie medico legali, ha dimostrato che l’uomo era deceduto per una grave insufficienza cardiorespiratoria non dovuta all’alcool. “Un approfondito controllo clinico da parte del Medico di Guardia – ha sottolineato l’avvocato Silvio Vignera a Madonie Notizie che riporta la storia – come dimostrato in perizia, avrebbe indotto lo stesso all’ospedalizzazione del paziente, che avrebbe potuto consentire all’uomo chance di sopravvivenza”.
Il figlio della vittima ha deciso di mantenere il riserbo sull’ammontare del risarcimento ottenuto.
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