Costruito nel 1997 in occasione delle Universiadi e i mondiali di baseball del ’98, il campo sorge su un’area di 10 mila mq (più grande di un campo di calcio), 2000 posti a sedere e un sistema di illuminazione unico in tutta Italia; aveva l’ambizione di diventare un tempio del baseball in grado di ospitare squadre blasonate anche dopo i mondiali.
E’ una storia che grida allo scandalo quella dello stadio da baseball ‘Diamante’ di Fondo Patti, a Palermo, un tempo struttura invidiata in tutto il Meridione, oggi un cumulo di rifiuti abbandonati e dimora fatiscente di senzatetto e “punkabbestia”.
Il prato verde, gli spalti coi seggiolini al loro posto, gli infissi e la manutenzione ordinaria sono ormai un ricordo sbiadito dal tempo. L’impianto è totalmente incustodito e ha subito anche furti e atti vandalici. Oggi ai nostri occhi appare una discarica di vetri rotti, spazzatura, decine di lattine di birra, sedie, tavoli e sacchi a pelo ad uso delle persone che vi abitano dentro.
“Ecco il simbolo della Palermo abbandonata, del degrado in cui versa quella parte di città lontana dal centro storico tanto amato dal sindaco Orlando – dice il capogruppo della Lega al Consiglio comunale di Palermo, Igor Gelarda.
Tale situazione di totale stato di abbandono, oltre a pregiudicare il decoro cittadino e a essere segno di profonda inciviltà – si legge -, negli ultimi anni è completamente precipitata, i vandali hanno tolto tutti gli infissi di allumino, vivono al suo interno dei punkabbestia con i loro animali, nonostante siano stati più volte allontanati, accendono anche dei fuochi all’interno dell’area con il rischio di incendio, una torre faro è stata abbattuta, altre torri faro, sono state smontate e rubate, portando via il metallo della struttura”.
Burocrazia lenta e disinteresse politico, secondo Gelarda, sono le cause dello sfacelo dell’impianto che sorge nel quartiere di Partanna Mondello
“Nel 2008 un regolare bando di gara lo assegnò alla Uisp, che per ragioni burocratiche, però, rinunciò – racconta Gelarda -. Da allora in poi è stato un declino lento ma inesorabile con un ridicolo rimpallo di responsabilità tra l’assessorato allo Sport e il Patrimonio su chi dovesse gestire la struttura”. Nel 2014 l’impianto viene dichiarato inagibile e chiuso dopo il furto dei cavi dell’impianto elettrico.
Ma “già a partire dal 2012 – sottolinea il consigliere comunale del Carroccio – pare che non ci sia più alcun servizio di sorveglianza all’interno del campo”. Il ‘Diamante’ diventa così terreno di scorribande di ladri e delinquenti. Furti e raid si susseguono. “Nell’inverno del 2015 qualcuno si è preso la briga di entrare nel campo e utilizzando una fiamma ossidrica ha tranciato un faro di 22 metri. Un’operazione compiuta in tutta tranquillità senza che nessuno lanciasse l’allarme”.
Il consigliere intanto ha presentato un esposto per accertare che non vi siano eventuali responsabilità penali intorno alla vicenda e richiederà un’interrogazione in Comune per fare chiarezza.
Palermo merita che il suo ‘Diamante’ torni all’antico splendore, quando rappresentava un’eccellenza dello sport ammirata in tutta Italia.
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