Le aree depresse di Termini Imerese e di Gela perdono circa 50 milioni di euro che erano stati destinati loro con il patto per lo Sviluppo. Si tratta di fondi destinati ad altro perchè non utilizzati con piani coerenti da parte delle amministrazioni locali che dovevano sfruttarli. La delibera regionale di rimodulazione dei Fsc risale a novembre scorso ma la speranza che si potesse trovare una soluzione è rimasta in piedi fino alla fine del 2019.
Lo scorso 27 novembre, a margine di una riunione della Commissione alle Attività produttive che ha visto in audizione l’assessore regionale Mimmo Turano e il commissario di Termini Imerese Girolamo Di Fazio e il sindaco Gela Lucio Greco convocata proprio sulla decisione del governo regionale di indirizzare le risorse del Fsc 2014/20 – Patto per il Sud, inizialmente previste per Termini Imerese e Gela, su altri territori dell’Isola, era stata annunciata la possibilità di concedere altri 4 mesi di proroga ai comuni interessati. .
“Dall’audizione – avevano spiegato i deputati 5 stelle Sunseri e Di Paola – è emerso quello che denunciamo da settimane, ovvero che a quanto pare il dipartimento attività produttive non dialoga né con i comuni coinvolti, né con gli altri Enti quali Irsap e Protezione Civile che hanno responsabilità sui progetti. I sindaci ai quali sono stati sottratti i fondi non sono stati assolutamente coinvolti né è stato loro anticipato nulla. Il Movimento 5 Stelle ha chiesto la revoca della delibera e la possibilità di supportare questi due comuni nell’individuazione di un percorso virtuoso che possa loro permettere di usufruire dei fondi per gli investimenti”.
In quella sede i pentastellati avevano già lanciato i primi attacchi “Fermo restando il ritardo di tali Enti nella progettazione, rimane l’assoluta irritualità normativa messa in campo dalla Regione Siciliana dato che la delibera di Giunta 389 dell’1 novembre 2019 – FSC 2014/2020 Patto per lo sviluppo della Regione Siciliana poteva essere approvata solo previo parere della Commissione Bilancio. Passaggio che nei fatti non è mai avvenuto e che rende pertanto la delibera illegittima”.
la situazione sembrava essersi appianata con la promessa della proroga da 120 giorni da parte dell’assessore Turano ma adesso la vicenda torna ad esplodere ben prima di quel termine.
I deputati regionali del Movimento 5 Stelle Luigi Sunseri, Ketty Damante e Nuccio Di Paola hanno, infatti, depositato ricorso al TAR contro quella delibera di Giunta. Secondo i ricorrenti la Regione Siciliana avrebbe operato una assoluta irritualità normativa adottando una delibera che nei fatti poteva essere approvata solo previo parere della Commissione Bilancio, passaggio che invece non è mai avvenuto.
“Lo abbiamo denunciato in tutte le sedi possibili – spiegano Sunseri, Damante e Di Paola – quella delibera è assolutamente illegittima. Avevamo chiesto per vie ufficiali la revoca di tale delibera anche per dare la possibilità di supportare i due comuni scippati di tali risorse, ovvero quelli di Termini Imerese e Gela, nell’individuazione di un percorso virtuoso che potesse loro permettere di usufruire dei fondi per gli investimenti. Invece da parte del governo Musumeci abbiamo trovato un vero e proprio muro di gomma. Oggi a questo punto non ci resta che dar seguito a quanto prospettavamo come ultima ratio, ovvero passare la questione al tribunale amministrativo regionale, il TAR Sicilia che dovrà giudicare sulla legittimità di quella delibera che a nostro parere, non sta né in cielo né in terra” concludono i deputati.
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