“Qualcuno spieghi a Musumeci che non è il Governo a usare magistrati compiacenti ma la Regione Siciliana ad avere, in questo momento, un presidente e dei funzionari legislativi talmente scarsi da non rendersi conto di avere emesso un provvedimento che tecnicamente non ha capo né coda. Un provvedimento la cui macroscopica illegittimità verrebbe agevolmente riscontrata anche da un ragazzo al primo anno di giurisprudenza. E il fatto che Musumeci non sia in grado di notarla è la testimonianza più grande della sua inadeguatezza a ricoprire il ruolo”. Lo dice Carmelo Miceli deputato Dem e Responsabile Nazionale Sicurezza del Partito Democratico commentando il parere del Tar che ha stoppato l’ordinanza del governatore siciliano Nello Musumeci.

Il Tar di Palermo ha accolto il ricorso del governo e ha sospeso il provvedimento con cui il governatore siciliano ha disposto lo sgombero degli hotspot e dei centri di accoglienza migranti dell’Isola. Per giorno 17 settembre è stata fissata la camera di consiglio, ma il tribunale amministrativo entra subito nel merito, sostenendo che le misure previste impattano “in modo decisivo” sull’organizzazione e la gestione del fenomeno migratorio “che rientra pacificamente nell’ambito della competenza esclusiva dello stato”.

“Qualcuno spieghi a Musumeci che non è il Governo a usare magistrati compiacenti ma la Regione Siciliana ad avere, in questo momento, un Presidente e dei funzionari legislativi talmente scarsi da non rendersi conto di avere emesso un provvedimento che tecnicamente non ha capo né coda. Un provvedimento la cui macroscopica illegittimità verrebbe agevolmente riscontrata anche da un ragazzo al primo anno di giurisprudenza.E il fatto che Musumeci non sia in grado di notarla è la testimonianza più grande della sua inadeguatezza a ricoprire il ruolo” ha aggiunto Miceli.

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