Il riscontro potrebbe arrivare dai tabulati telefonici che dovranno “raccontare” i movimenti di Sabrina Fina e Massimo Carandente, la coppia accusata di aver partecipato, insieme al miratore di Altavilla Milicia Giovanni Barreca, al folle esorcismo terminato con gli omicidi della moglie e di due figli dell’uomo.
Mentre il legale del muratore ha scelto la linea dell’infermità mentale, incaricando due psicologi di valutare la capacità di intendere e di volere di Barreca, l’avvocato di Fina e Carandente, Marco Rocca, sta per formalizzare la richiesta di interrogatorio dei suoi assistiti che vogliono dare alla Procura di Termini Imerese la loro versione.
La coppia ammette di aver frequentato la casa di Barreca in cui si sono svolti i riti di preghiera – i tre indagati erano convinti che le vittime fossero possedute dal demonio – ma nega di aver partecipato alle violenze e, soprattutto, di essere stata nell’abitazione al momento dei delitti. A riscontro di questa loro versione dei fatti i tabulati dei cellulari, che consentono di localizzare i telefonini in base alle celle agganciate, saranno decisivi. Il legale ha parlato con Fina nei giorni scorsi e attende di sentire il compagno per mettere nero su bianco la richiesta di interrogatorio e predisporre una linea difensiva.
La difesa della sorella
“Mia sorella non è assolutamente come la state descrivendo, l’artefice la manipolatrice o l’organizzatrice della strage, e anche il marito ha problemi gravi di salute e non riuscirebbe mai a fare quello che è stato fatto. Secondo me non erano da soli quel giorno, c’erano un bel po’ di persone in casa soprattutto per poter tenere fermo un ragazzo come Kevin. Mio cognato per com’era messo di salute non avrebbe mai potuto tenerlo fermo”.
A parlare è il fratello di Sabrina Fina, una delle persone accusate, insieme al marito Massimo Carandente e Giovanni Barreca, della strage di Altavilla, dove sono stati uccisi Antonella Salamone, moglie di Barreca, e i figli del muratore, Kevin di 16 anni ed Emanuel di 5 anni.
I dubbi del fratello di Sabrina Fina
L’uomo ha parlato nella trasmissione Ore 14, in onda su Rai 2, e non ha dubbi che sull’innocenza di Sabrina Fina. “Mia sorella ha paura di tutto, ha paura di qualsiasi cosa, appena vedeva sangue sveniva, sono certo che in quella casa c’erano minimo 4 o 5 persone in più c’erano, mi sembra difficile un’azione del genere da parte loro. Barreca ha coinvolto mia sorella per pulirsi la coscienza – dice l’uomo -. E’ stata una carneficina in famiglia, si sono ammazzati tra di loro. Ci sono troppi vuoti in questa storia, ci vuole almeno una minima mente criminale. Barreca è sempre stato violento, uno che usa violenza ha quell’indole”.
Le parole di Roberta Bruzzone
Roberta Bruzzone, la criminologa nominata consulente dai legali di Barreca e che ieri aveva raccontato sempre in trasmissione parte della conversazione avuta col muratore, non ha replicato alle affermazioni del fratello di Sabrina Fina e dal canto suo sembra escludere che al momento del delitto fossero presenti altre persone, ma ha lasciato intendere che potrebbero esserci altri a conoscenza dei fatti, non escludendo un coinvolgimento, anche diretto, di gente per ora estranea alla vicenda.
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