Dopo il fermo del terzo giovane dello Zen accusato di strage per la sparatoria di Monreale costata la vita a Massimo Pirozzo, Salvo Turdo e Andrea Miceli, emerge uno schema nelle dichiarazioni difensive de tre, una versione probabilmente concordata dai ragazzi dopo aver commesso la strage.

Anche Mattias Conti, consegnatosi dopo una fuga durata alcune ore, ai carabinieri ha raccontato una storia simile a quella degli altri due fermati. Ci siamo solo difesi dopo essere stati aggrediti, sostengono tutti i ragazzi puntando ad alleggerire la propria posizione da strage a eccesso di difesa e porto abusivo d’armi. Una versione difficile da sostenere visto che sarebbe smentita dalle immagini della strage.

Calvaruso, il primo fermato, e Conti, il fermato di ieri, sarebbero i due con le pistole in mano, quelli che hanno sparato. Salvatore Calvaruso è stato il primo ad essere fermato poche ore dopo la strage, il 27 aprile; poi è toccato, domenica 4 maggio, a Samuel Acquisto, il conducente della Bmw della fuga.

Le terribili immagini incastrano i fermati

Quello che incastrerebbe anche il terzo giovane fermato sono le immagini riprese da diverse telecamere di videosorveglianza e quelle riprese con i cellulari da tanti testimoni oculari che si trovavano in piazza quella terribile notte: circa un centinaio di persone.

Il giovane dello Zen in quelle immagini indossa scarpe scure e un giubbotto bianco. In tanti lo indicano come uno di quelli che ha sparato. Ci sono le immagini mentre insegue la sua vittima, già ferita e disarmata, per finirla mentre si nasconde fra le fioriere.

Dalle immagini delle telecamere delle attività commerciali in via Benedetto D’Acquisto si vede il giovane identificato in Mattia Conti prima a piedi e poi in sella alla Bmw. Spara e scappa. Sulla stessa moto alla fine salirà anche Salvatore Calvaruso. Sono fuggiti in tre lungo la strada verso Palermo che costeggia il belvedere di Monreale.

Il legame col delitto di via Pasquale Calvi a Palermo

Qualcuno ricorda che il giovane indossava la collana di Lino Celesia, il giovane che è stato ucciso nel dicembre 2023 a colpi di pistola di fronte la discoteca Notr3 di via Pasquale Calvi a Palermo. Un’altra vicenda di movida violenta con la quale forse non c’è un legame diretto ma certamente un filo c’è.

Caccia ad altri quattro complici

Ma l’elenco dei responsabili non è finito. Ci sarebbero almeno altri quattro giovani coinvolti. I carabinieri li stanno cercando. Subito dopo la strage di Monreale erano state pubblicate sui social alcune fotografie che ritraevano il gruppo. Si tratta di ragazzi che non erano nuovi a serate trascorse nella cittadina alle porte di Palermo.

L’inchiesta è coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia, dall’aggiunto Sergio Demontis e dai sostituti Luisa Vittoria Campanile e Felice De Benedittis.

Delle armi non c’è traccia. Se ne sono disfatti durante la fuga. Stessa cosa con i cellulari e i vestiti. Ci sarebbero altre immagini in cui si vede Acquisto e Conti rientrare a casa nel quartiere Zen 2 a bordo di una bici elettrica. Si sarebbe liberati della moto, ritrovata il 3 maggio.