Si è chiusa con successo che conta 27 mila visitatori la decima edizione della kermesse palermitana “Una Marina di Libri”, ma a chiudersi ora non solo le polemiche. È il direttore artistico della manifestazione Piero Melati che torna a mettere benzina sul fuoco nel già bollente, e il meteo di questi giorni qui non c’entra,  contraddittorio sul “caso sponsor” nato in questi giorni. Il giornalista lascia alle pagine dei social il proprio commento amaro dopo che molti e sottolinea come a, a differenza di alcune manifestazioni letterarie del Nord ma anche del Sud, Una Marina di Libri sia non solo un “festival editoriale” ma anche “letterario”.

La decima edizione ha visto la presenza, infatti, di editori con i loro gazebo e l’organizzazione di eventi culturali con la presenza di tanti autori. Per questo motivo la quattro giorni appena conclusa è per Melati, “più impegnativa di altri festival italiani e siciliani, per via di questa doppia natura”. “Come noto, Una Marina di Libri – scrive su Facebook il giornalista – è promossa dal Consorzio Piazza Marina&dintorni, un centro commerciale naturale di piccoli imprenditori guidato da Nicola Bravo, da due editori (Navarra e Sellerio) e si realizza con il lavoro materiale del sottoscritto (da soli due anni) e di Serena Bella, Maria Di Piazza, Valentina Ricciardo, Masha Sergio (da dieci anni). Fate un po’ voi i dovuti paragoni”. Nonostante tutto però la manifestazione è riuscita anche quest’anno a far parlare di sé e ad attirare una fitta schiera di pubblico.

Nei giorni scorsi Melati aveva lanciato una sorta di sfida sul futuro del festival che quest’anno è riuscito ad animale il capoluogo con 98 case editrici e più di 300 eventi . “Palermo sarà in grado di sorreggere il suo piccolo “Salone”, di offrirgli un contesto che consenta un minimo di stabilità, di progettare futuro e crescere in qualità?”, aveva scritto sempre su Facebook. Un post che ha generato un fitto vespaio di polemiche. Nicola Bravo del Consorzio Piazza Marina & dintorni aveva sostenuto la tesi del direttore artistico. “La città non ci abbandoni, non possiamo andare avanti da soli: il vero salto di qualità sarà il suo sostegno”, ha detto.

Ora arriva la secca replica di Melati alle critiche ricevute. “A vedere alcuni commenti sui social devo non essermi spiegato bene io, nei giorni scorsi, a proposito di Una Marina di Libri e del fatto che non ce la possiamo fare da soli a reggere in futuro cotanta manifestazione con le nostre sole mani. Sembrerebbe, detto banalmente, che ho chiesto piccioli al “sindacoOllando”, prono e pregante di svendere ogni autonomia alla politica per fare con soldi pubblici elargiti a pioggia una qualche saga”.

Cosi Melati elenca nel suo lungo post, che lui stesso giudica “pedante”, il Salone di Torino, PordenoneLegge, il festival di Mantova e, per restare in Sicilia il Taobuk che vanta tra i suoi partner la Regione, il ministero dei Beni culturali, Parco archeologico Naxos, Comune di Taormina, e altri grossi sponsor. “E anche qui – conclude -, vi evito altre decine di sigle di associazioni turistiche, alberghiere, enogastronomiche”. Infine cita il festival “A tutto Volume” di Ragusa conta cinque prestigiosi direttori ed è promosso dalla Fondazione degli Archi con il sostegno di Siae, Assemblea regionale siciliana, Comune di Ragusa e svariati sponsor privati.

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