Dopo il riscontro positivo da parte della critica e del pubblico, sarà possibile ammirare le opere della mostra “Stupor mundi, l’origine” fino al (31 agosto 2016).

Il progetto ideato da Filippo di Sambuy, con la collaborazione di Aldo Taranto e di Giovanna dalla Chiesa, curatrice della mostra, si ispira ai simboli chiave legati alla figura di Federico II, quale fondatore di quella integrazione fra le culture greca, latina, araba, ebraica, e persino di una lingua unificante, la romanza, a cui ancora oggi possiamo rivolgerci.

Fra i collaboratori dell’evento anche Emmanuele Francesco Maria Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, Francesco Forgione, Direttore Generale della Fondazione Federico II, Valeria Patrizia Li Vigni, Direttrice del Museo Riso – Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia.

In occasione delle prossime manifestazioni legate alla proclamazione dei siti arabo normanni come patrimonio Unesco, le due Istituzioni di Palazzo Reale e Museo Riso, hanno accolto con entusiasmo l’idea di collaborare alla realizzazione della mostra che presenta oltre a tre grandi installazioni pavimentali, una serie di progetti preparatori, una scultura lignea e il ritratto di Federico II, permettendo al pubblico di ripercorrere una parte del tradizionale itinerario con una lettura contemporanea grazie ai lavori di Filippo di Sambuy.

Le opere installate all’interno del Palazzo Reale, nel cortile Maqueda, nella Cappella dell’Incoronazione che rievoca i fasti dell’Imperatore all’interno della navata, nella Cripta e nella Loggia dell’Incoronazione e nella grande Vetrina esterna di Palazzo Belmonte Riso, saranno ancora visibili fino al 31 agosto.

L’evento è stato realizzato grazie al sostegno della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo presieduta da Emmanuele Francesco Maria Emanuele, che così afferma: “La figura di Federico II incarna, con la sua personalità affascinante e poliedrica, il modello ideale di uomo e di dominus: egli fu, infatti, fine giurista, attento legislatore, architetto, letterato, poeta, mecenate, cattolico ma critico sull’invasività del potere temporale della Chiesa, lungimirante filantropo dalle idee progressiste. Non a caso, era conosciuto con l’appellativo ‘stupor mundi’, ‘stupore del mondo’, che dà il titolo a questa importante mostra”.

Il catalogo, edito dalla storica casa editrice Umberto Allemandi è consultabile presso i bookshops delle citate sedi.

“Siamo particolarmente lieti, afferma la direttrice del Museo Riso, di prorogare questa mostra diffusa che vede operare in sinergia la Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, l’Assemblea Regionale e il Museo Regionale di Arte Moderna e Contemporanea di Palazzo Belmonte Riso e che coinvolge in una nuova ‘rete’ territoriale la Cappella dell’Incoronazione, spazio out del Museo, vero gioiello da inserire nell’Itinerario Arabo Normanno di recente promosso dall’Unesco”.

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