Da un lato si chiede l’introduzione della castrazione chimica come punizione – e deterrenza – per i reati di stupro e violenza sessuale; dall’altro invece c’è chi invoca misure educative e culturali ed una forte collaborazione tra istituzioni e società civile.

Romano “No alla castrazione chimica”

Saverio Romano (Noi Moderati) sottolinea: “Contro l’odioso crimine dello stupro servono misure educative e culturali e una forte collaborazione tra le istituzioni e la società civile. No alla castrazione chimica: la risposta alla violenza non può essere la violenza”.

La nota prosegue: “Noi Moderati dice no alla castrazione chimica: l’odioso crimine dello stupro, che fa segnare con i presunti casi di Caivano e di Palermo una significativa recrudescenza, esige un’attenzione ancora maggiore ma, di sicuro, la violenza non può essere la risposta alla violenza. Restituire violenza non può essere la risposta di un paese civile ad un crimine tra i più efferati e riprovevoli. E’ per questo che diciamo no alla proposta di legge della Lega sulla castrazione chimica. C’è sicuramente un tema sul tavolo che riguarda il regresso morale della nostra società, il degrado della convivenza civile e la mitizzazione di modelli misogini, soprattutto in alcune realtà della nostra società”.

“Serve recupero educativo che coinvolga tutte le istituzioni”

Il coordinatore politico di Noi Moderati prosegue: “Abbiamo già, sulla materia, una normativa seria e severa ma evidentemente non basta: serve un recupero educativo che coinvolga tutte le istituzioni ai diversi livelli per combattere in maniera efficace e duratura l’acqua di coltura delle devianze. Non si nasce stupratori: lo si diventa anche per colpa di chi gira la testa dall’altro lato, in assenza di una educazione al rispetto della persona e delle leggi. Paghiamo il prezzo dell’inadeguatezza di chi non ha saputo costruire modelli di riferimento virtuosi, fornendo alle donne il supporto e gli aiuti sufficienti per denunciare, e questo è possibile solo se riusciremo a non farle sentire sole, indifese ed emarginate. Servono tante cose ma non la castrazione chimica. Non possiamo e non dobbiamo rinunciare al grado di civiltà conquistato, al sistema delle garanzie e al rispetto della dignità della persona. Siamo uno Stato di diritto e in uno Stato di diritto non ci si consegna alle esigenze della propaganda populista”.

Punti di vista diversi nel centrodestra

La Lega Sicilia – ed anche quella nazionale – nei giorni scorsi ha proposto la castrazione chimica all’indomani dello stupro di gruppo venuto alla luce pochi giorni fa a Palermo e risalente allo scorso luglio quando una ragazza di 19 anni è stata violentata da 7 ragazzi, tutti arrestati.

La Lega Sicilia lancia raccolta firme

La Lega Sicilia ha avviato  una raccolta firme per introdurre la castrazione chimica per chi si è reso responsabile di tali violenze. “Pensare, come si legge nelle scioccanti intercettazioni sul caso di Palermo, che stuprare una ragazza sia una mera bravata o, ancora peggio, un modo alternativo per trascorrere una serata, deve indurci a riflettere su come debba cambiare la percezione morale, etica e giuridica di questi comportamenti. Per questo, in accordo con il nostro leader, il vicepremier e ministro Matteo Salvini, la Lega Sicilia si fa promotrice di una nuova raccolte di firme a sostegno della proposta di legge per la castrazione chimica, come misura volontaria e opzionale, nel rispetto della Costituzione. Misura peraltro già prevista e consentita in tanti paesi del Nord Europa. Quanto accade quotidianamente nei confronti di donne e bambini suscita rabbia, disgusto e terrore in tutti noi. Alla violenza va data adeguata risposta”.

Questo ed altro il contenuto di una nota Annalisa Tardino, europarlamentare e commissario regionale della Lega Salvini Premier, insieme ai colleghi deputati Nino Minardo, Anastasio Carrà, Valeria Sudano, Nino Germanà, Luca Sammartino, Mimmo Turano, Marianna Caronia, Vincenzo Figuccia, Pippo Laccoto e Salvo Geraci.

 

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