Emergono nuove chat inviate da Matteo Messina Denaro sul gruppo whatsapp di cui faceva parte con altre due amiche conosciute durante la sua degenza alla clinica “La Maddalena” di Palermo. L’oramai l’ex latitante si definisce “vetusto” (anziano, ndr) ma per questo conosce la vita vissuta. E poi disserta sulla guerra tra Russia ed Ucraina. Senza sé e senza ma si schiera con il leader russo Vladimir Putin, definisce come “zero” il capo dello stato Ucraino Volodymyr Zelensky. ma soprattutto si schiera con il mondo occidentale, reo di voler bombardare la Russia.
Gli stralci andati in onda
Stralci di dialoghi della chat di Messina Denaro sono stati resi noti a “Non è l’Arena” di Massimo Giletti su La7. Il conduttore e giornalista svela alcune chat inedite e interloquisce proprio con una delle amiche di Messina Denaro. Il boss aveva stretto con lei un rapporto di grande confidenza, si lasciava andare ai suoi sentimenti e ai suoi pensieri.
“Ho calpestato il mondo”
Messina Denaro si descrive come uomo che ha una grande esperienza nella vita. In pratica uno che sa il fatto suo. “Dovete tenere conto – afferma nell’audio inviato su whatsapp – che io ormai ho un’età vetusta. In più non ho vissuto nel salottino seduto con le ciabatte. Io sono stato un tipo che il mondo lo ha calpestato, l’ha calpestato anche malamente, cioè l’ho vissuto, quindi ne ho di esperienze”.
Sulla guerra e l’elogio di Putin
Il boss difende poi il primo ministro della Russia, Putin. Lo considera un grande leader sotto attacco del mondo occidentale. “Non è Putin che vuole mettere i missili in America, è il contrario. Sono gli americani che vogliono emettere i missili e quello giustamente non glielo permette. Ovviamente se Putin non fosse una potenza nucleare già l’avrebbero bombardato”.
Zelensky definito un “buffone”
Poi si spinge anche con considerazioni molto dure o offensive su Zelensky. “Perché invece di fornire armi gli Stato occidentali non dicono a questo buffone di presidente di dimettersi e di sistemare le cose. E semmai fornire aiuti umanitari, cioè aiutare nella loro terra. Nel momento in cui si arriverà a questo punto ti assicuro che il primo io farò della beneficenza per queste persone, ma nella loro terra”.
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