Torna la paura sul futuro dei circa 150 lavoratori di Palermo Energia, società partecipata dell’ex Provincia di Palermo. La Città Metropolitana di Palermo ha chiesto un piano tagli da consegnare entro domani e i sindacati sono sul piede di guerra. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil scrivono che “avendo appreso che il rinnovo della convenzione è inscindibilmente legato alla redazione di un piano economico e finanziario nel quale si prevede una riduzione significativa della spesa, considerate le inevitabili ricadute sui livelli occupazionali e sulle loro retribuzioni, chiediamo di convocare con urgenza la Provincia di Palermo, la Palermo Energia e i sindacati alla presenza degli assessori al fine di potere ricercare soluzioni che non discriminino i lavoratori e diano risposte e certezze per il futuro”.

I sindacati guidati da Caiolo, Calabrò e Flauto chiedono dunque un incontro in commissione Bilancio all’Ars per chiarire le richieste dell’ente. Nell’approvazione delle proroghe dei servizi, infatti, è stato dato l’onere al presidente di “predisporre e trasmettere entro il 29 febbraio una relazione sui costi dei servizi richiesti che dovranno subire una significativa riduzione”. La Città Metropolitana auspica, tra l’altro, “una significativa riduzione dei costi tramite la riorganizzazione degli organi amministrativi e di controllo delle strutture aziendali nonché attraverso la riduzione delle relative remunerazioni. I sindacati temono che a farne le spese siano i lavoratori.

Già i primi di febbraio era emersa la paura su possibili tagli che avrebbero colpito i lavoratori. Marianna Flauto, al vertice della Uiltucs Sicilia, aveva spiegato i rischi connessi “all’intenzione di voler ridurre i costi della società, considerato che per il 95 per cento sono legati al personale. E i lavoratori già sono svantaggiati, non ricevono da anni aumenti contrattuali, alcuni sono part-time e non hanno più indennità”.

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