Appaiono oramai cosa fatta i tagli alle tratte ferroviarie siciliane. Nella rimodulazione degli investimenti concessa dall’Europa la decurtazione ai fondi per il sistema di sicurezza Ertms. Parliamo del sistema, basato su standard europeo, che permette ai treni dei diversi paesi di circolare senza soluzione di continuità su tutte le linee europee che ne sono dotate. E’ capace di garantire la circolazione in sicurezza dei treni con l’adozione di funzionalità e tecnologie all’avanguardia. Questo vuole dire sicurezza ed anche velocità, quel che serve alla Sicilia. Ma così non sarà perché l’Europa ha dato il primo via libera alla revisione del Pnrr e i tagli sono oramai definitivi.

L’allarme della Cgil

“Il Pnrr – dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino a proposito proprio della notizia trapelata sui tagli – doveva servire ad accelerare la realizzazione di opere importanti come la tratta ferroviaria Palermo-Catania, in precedenza finanziata con l’accordo di programma. E ora  si fa marcia indietro, sottraendo i finanziamenti di alcune tratte. Anche in questo caso il presidente della Regione starà a guardare? Aspettiamo di sapere come si  recupereranno queste risorse, per superare uno dei gap infrastrutturali della Sicilia”.

“Un paradosso che si parli di Ponte”

“In questi giorni in cui si parla tanto di Ponte sullo Stretto – sottolinea Mannino – i tagli sulle ferrovie sembrano ancora più un paradosso. Dietro scelte così irragionevoli e contraddittorie non c’è certo l’interesse della Sicilia. Riterremmo irresponsabile – sottolinea il segretario della Cgil – un coinvolgimento finanziario della Regione per il Ponte, quando è ormai chiaro che nei piani del governo nazionale non esiste il salto di qualità delle infrastrutture  interne della regione , ferroviarie, stradali, autostradali. Il Ponte in questo contesto più che un salto nel futuro sembra un salto nel vuoto. E l’atteggiamento acquiescente della Regione continuerà a determinare danni per la Sicilia”.

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