Una riforma che promette di cambiare volto al sistema produttivo siciliano. È quella annunciata dall’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo, durante il convegno “Assetti e strumenti per lo sviluppo delle imprese”, che si è svolto oggi 10 aprile, nella sala Terrasi della Camera di commercio di Palermo.
Al centro del dibattito, la ristrutturazione dei Consorzi Asi e un nuovo modello per sostenere le imprese dell’isola.
“Il governo Schifani ha predisposto una riforma che dà finalmente risposte concrete alle imprese siciliane e mette ordine in un sistema che per troppo tempo ha frenato sviluppo e investimenti”. ha dichiarato Tamajo, a margine del convegno dedicato al rilancio del tessuto produttivo isolano.
Il disegno di legge
Il riferimento è al disegno di legge sulle attività produttive e lo sviluppo economico, già approvato in Commissione all’Ars e incardinato in Aula, che mira a sanare una situazione che ha penalizzato lo sviluppo industriale regionale.
Il provvedimento prevede i seguenti punti chiave:
- accelerazione della liquidazione dei Consorzi Asi,
- semplificazione delle procedure di vendita del patrimonio,
- tutela per gli imprenditori già insediati negli immobili,
- diritto di prelazione per evitare sfratti e pressioni indebite.
Un pacchetto di norme pensato per rendere più trasparente l’alienazione degli immobili e proteggere chi investe davvero sul territorio.
Un nuovo modello produttivo: equo, moderno, competitivo
Altro fronte caldo è quello del settore siderurgico. Il ddl prevede un tavolo di monitoraggio sullo smaltimento dei rottami metallici e un rafforzamento dei controlli nei porti, per contrastare l’export selvaggio di materie prime.
«L’export incontrollato di materie prime – ha avvertito Tamajo – sta compromettendo la tenuta di intere filiere produttive. Non possiamo restare a guardare mentre oltre 60 mila posti di lavoro rischiano di andare persi. Il governo regionale interviene con responsabilità per evitare che la speculazione diventi una bomba sociale”.
“Stiamo parlando di oltre 60 mila posti di lavoro a rischio – ha detto l’assessore –. Non possiamo permettere che tutto venga sacrificato sull’altare della speculazione”.
La riforma introduce anche un sistema di incentivi per le imprese che investono in:
- inclusione di genere,
- sostenibilità ambientale,
- welfare aziendale,
- innovazione organizzativa.
“Vogliamo sostenere chi crea valore economico ma anche sociale – ha sottolineato Tamajo – e costruire una Sicilia più equa, competitiva e moderna, fondata su regole chiare e rispetto per chi fa impresa davvero”.






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