Sono ancora in corso le indagini da parte di guardia di finanza e carabinieri sul trasloco degli uffici e dei materiali della II Commissione consiliare Urbanistica ed Edilizia privata al Comune di Palermo che si trova in via Ausonia al polo tecnico.

La commissione è al centro di un’inchiesta da parte della procura di Palermo che aveva portato agli arresti di dirigenti e consiglieri comunali su un presunto giro di mazzette sulle pratiche di edilizia privata rilasciate dal Comune.

Adesso ci sono carte, molto importanti, che non si trovano più. Come si legge sull’edizione odierna del Giornale di Sicilia, si tratta di tutta la documentazione relativa alla sanatoria chiesta per la Ex Keller, una delle tre grandi aree industriali dismesse al centro dell‘inchiesta Giano Bifronte della Procura che ha portato a sette arresti eseguiti alla fine di febbraio.

Che le carte non ci siano più lo ha confermato alla Procura Nicola Di Bartolomeo, capo dell’Area tecnica e della Riqualificazione Urbana, ascoltato nuovamente ieri dagli inquirenti del pool coordinato dal procuratore aggiunto Sergio Demontis.
Esistono comunque copie delle carte, sono quelle acquisite dai carabinieri del Nucleo investigativo ed i finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria tra gennaio 2019 e il momento degli arresti.
Esiste però tuttavia il pericolo di inquinamento probatorio.

Sul ‘misterioso’ trasloco dell’Urbanistica avevano acceso i riflettori i consiglieri di opposizione Giulia Argiroffi, Ugo Forello e Mimmo Russo, ai quali il capo di gabinetto Sergio Pollicita e il sindaco Leoluca Orlando avevano fatto sapere di non poter dire nulla a tal proposito perché sono in corso “accertamenti da parte delle forze dell’ordine che impongono la dovuta riservatezza”.

In merito a quanto accadeva al Comune, e alla presunta corruzione, il pentito di mafia Filippo Salvatore Bisconti, imprenditore, ha parlato di una “cricca”, costituita da imprenditori e politici legati da un patto corruttivo.
Gli interessi degli imprenditori sarebbero stati concentrati sulle ex aree industriali della Keller, su una fabbrica di trasformazione degli agrumi di via San Lorenzo, sull’ex colorificio di via Messina Marine. Aree dove avrebbero dovuto sorgere centinaia di appartamenti da costruire.
A fare parte della “cricca” sarebbero stati gli ex dirigenti comunali e architetti Mario Li Castri, Giuseppe Monteleone, e Fabio Seminerio, libero professionista ed ex socio privato di Li Castri.

Lo Cascio, dimessosi dal Consiglio comunale, come Sandro Terrani, esponente della maggioranza di centrosinistra, sarebbero stati i politici coinvolti.
Ad avere un ruolo nella vicenda sarebbe stato anche Giovanni Lupo, titolare dell’azienda edile Biocasa.

“Immediatamente stamattina ho richiesto al Capo Area Di Bartolomeo dei chiarimenti su quanto riportato dalla stampa circa la presunta “sparizione” di documenti presso l’Assessorato.

Ho avuto assicurazione che non è stata smarrito né, tanto meno, è”sparito” alcun documento e che tutta  la documentazione richiesta dall’autorità giudiziaria è stata regolarmente fornita o esibita”.

Lo ha dichiarato l’assessore all’Edilizia privata, Vincenzo Di Dio.

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