Il Tar siciliano è ingolfato dalle inadempienze delle pubbliche amministrazioni. Da “obbligazioni elementari” che non vengono rispettate. E’ questo il tratto saliente che emerge dall’inaugurazione dell’anno giudiziario. “Abbiamo – afferma il presidente del Tar Sicilia, Salvatore Veneziano – un’altissima incidenza, circa un terzo abbondante, del contenzioso in ingresso di controversie che in realtà denotano delle inadempienze delle amministrazioni per quanto riguarda obbligazioni elementari. Pagare i propri debiti, rispondere tempestivamente nei termini di legge alle istanze dei privati e consentire gli accessi documentali che adesso sono previsti per legge”.

Elementari obblighi

Secondo quanto sottolineato da Veneziano non riguardano solo il merito, ma sono elementari obblighi amministrativi: “Purtroppo sono troppo frequentemente disattesi – aggiunge -. Circa il 34-35% del contenzioso solo su questi aspetti, indipendentemente dal merito, credo che sia un dato preoccupante perché ingolfa la macchina e ne denota un malfunzionamento e quindi ricadute negative sulla socialità, sull’attività imprenditoriale, sui cittadini”.

Ottima risposta della giustizia alla pandemia

“Da questa relazione emergono due dati – aggiunge il presidente del Tar Sicilia -. Il primo relativo al futuro della ottima reazione di tutta la giustizia amministrativa del tribunale della Sicilia durante la pandemia. Periodo durante il quale noi e la giustizia amministrativa a Palermo non ci siamo fermati neanche un giorno. Proiettandoci al futuro emerge l’esigenza di avere al centro dell’attenzione quello che è l’obiettivo che è stato fissato per le giustizie amministrativa e del tribunale di Palermo dal Pnrr”.

Su Palermo molto arretrato

C’è poi un problema specifico che riguarda la sezione di Palermo del tribunale amministrativo: “Avremo e abbiamo – precisa Veneziano – un obiettivo di smaltimento dell’arretrato che qua a Palermo è particolarmente sensibile, rispetto al quale sono già state adottate una serie di misure organizzative e adesso dovremmo nei prossimi anni impegnarci per perseguirlo. È un dato statistico ben determinato e non si tratta della solita litania dello smaltimento dell’arretrato. Abbiamo numeri e dobbiamo tutti impegnarci al conseguimento di questo obiettivo. Mi sono insediato qui solo da qualche mese. Ho già qualche idea di criticità che emergono dal contenzioso, ma ho voluto astenermi dall’entrare troppo nel merito perché prima voglio affrontare ed esaminare i dati che emergono in un arco temporale più lungo”.

I numeri

Nel corso dell’anno 2019 sono stati depositati 2.835 nuovi ricorsi e ne sono stati definiti 3.187, dei quali 2.094 con sentenza, 300 con sentenza cosiddetta breve, 581 con decreti decisori e 44 con altri provvedimenti. Le pendenze sono passate da 9.577 all’1.01.2019 a 9.393 al 31.12.2019 con un decremento pari al -1,7%. Nel corso dell’anno 2020 sono stati depositati 2.185 nuovi ricorsi e ne sono stati definiti 2.892, dei quali 1.994 con sentenza, 319 con sentenza c.d. breve e 579 con decreti decisori; le pendenze sono passate da 9.393 all’1.01.2020 a 8.686 al 31.12.2020 con un decremento pari a circa il -7,5%.

Calo dei nuovi ricorsi

Significativi appaiono i dati relativi al calo dei nuovi ricorsi nell’anno 2020 rispetto a quelli dell’anno 2019, all’evidenza imputabile all’emergenza sanitaria, economica e sociale, e quelli relativi al numero dei ricorsi definiti per ciascuno dei due anni, comunque superiore all’introito dei nuovi, ed al conseguente calo delle pendenze pur a fronte di un significativo sottodimensionamento dell’organico dei magistrati e del personale di segreteria e amministrativo. Nel corso dell’anno 2021 sono stati depositati 2.347 nuovi ricorsi, in lieve aumento (+162 ricorsi, pari a circa +7,5%) rispetto al totale dei depositi dell’anno precedente.

Le materie dei ricorsi

Da un esame per materie dei nuovi ricorsi si evidenziano significative flessioni nelle materie dell’ attività regionale (-39), del pubblico impiego (-35) e degli stranieri (-31), oltre a quelle nelle materie delle autorizzazioni e concessioni (-27%) e della sicurezza pubblica (-23) e minori flessioni in altre materie, ampiamente bilanciate da un incremento dei nuovi ricorsi nelle materie dell’esecuzione del giudicato (+211), dell’edilizia e urbanistica (+43), delle forze armate (compresi carabinieri e guardia di finanza) (+43), degli appalti (+32), dell’accesso (+23), oltre a minori aumenti in altre materie.

I dati del 2021

Nel corso dell’anno 2021 sono stati definiti 3.438 ricorsi; da tale dato, tenuto conto della pendenza all’1.01.2021 (8.686 ricorsi) e del nuovo introito (2.347 ricorsi), deriva una pendenza al 31.12.2021 di 7.595 ricorsi, con una differenza rispetto alla pendenza al 31 dicembre dell’anno precedente di -1.091 ricorsi, pari a circa il -12,5%. Sono state tenute, dalle tre sezioni interne, complessivamente 65 camere di consiglio e 68 udienze pubbliche, delle quali 6 udienze straordinarie per lo smaltimento dell’arretrato. Sono state pubblicate 2.751 sentenze, delle quali 361 sentenze brevi (pari ad oltre il 13%); 759 decreti decisori; 685 ordinanze cautelari e 150 decreti cautelari monocratici; 931 ordinanze collegiali; 398 ordinanze presidenziali, 4 decreti ingiuntivi e 98 altri provvedimenti.

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