L’amministrazione comunale di Bagheria ha incontrato stamani una rappresentanza di gestori e proprietari di attività commerciali che rimarranno chiuse a causa dell’ordinanza del presidente della regione siciliana per la zona rossa in tutti i Comuni della Città metropolitana di Palermo.
Erano presenti, insieme ai commercianti, il sindaco di Bagheria Filippo Maria Tripoli, l’assessore alle Attività Produttive Brigida Alaimo e la consigliera Antonella Insinga. Presente inoltre la deputata nazionale, Caterina Licatini.

Ricorso al Tar contro la chiusura delle attività commerciali

Scopo della riunione: decidere le azioni da intraprendere rispetto alle chiusure previste per fronteggiare la grave crisi economica che attanaglia le attività commerciali e non solo.
L’amministrazione ha deciso di prevedere un ricorso al Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) in sinergia con i commercianti contro la chiusura di queste attività.

I commercianti chiedono ristori immediati

“Nel caso in cui dovesse essere effettivamente necessaria la chiusura per un aumento incondizionato dei contagi allora che si proceda con le chiusure” – dichiara l’assessore Alaimo – “ma si pretende che i commercianti non vengano abbandonati al loro già triste destino e che vengano supportati da seri ristori che possano comunque confortarli in questa situazione di grande crisi”.

Danni catastrofici per le imprese

Intanto, tramite una nota, Confcommercio Palermo informa che la presidente dell’associazione Patrizia Di Dio convocherà la prossima settimana la Giunta provinciale che delibererà in merito a tutte le iniziative da intraprendere a tutela dei propri associati, che stanno subendo danni catastrofici, e per “riaprire”.

Cambiare le misure di contenimento del virus

“Riaprire deve essere la parola d’ordine – dice la Di Dio -, il primo nostro obiettivo ma con misure davvero utili al contenimento del contagio. Chiediamo un cambio radicale di passo per le misure di contenimento del virus che, così come sono, non solo sono inique perché colpiscono immotivatamente solamente alcune categorie, ma anche illogiche e inutili. Subiamo danni senza motivo, dopo un anno siamo messi addirittura peggio”.

Due miliardi di euro di danni per le imprese nella provincia di Palermo

“Chiediamo – prosegue la Di Dio – di essere coinvolti per collaborare costruttivamente per quello che riguarda le nostre attività, per procedere in sicurezza e limitare i contagi. Ancora una volta l’appello è di lavorare insieme per riaprire tutto, con soluzioni che diano concrete garanzie di sicurezza. Invochiamo rispetto e verità. L’economia siciliana ha già danni per 10 miliardi. Stimiamo in due miliardi di euro i danni subiti nella sola provincia di Palermo per le restrizioni imposte senza una logica se, come sembrerebbe, basate su dati errati. Il che confermerebbe che i nostri sacrifici sarebbero stati addirittura inutili. E di questo chiederemo conto nelle sedi e nei modi più opportuni”.

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