• Protesta amara di un ristoratore siracusano
  • Ha aperto il suo locale ma i clienti erano delle sagome
  • Avverte che la sua categoria non resisterà

Ha riaperto il suo ristorante, alle porte di Ortigia, il centro storico di Siracusa, ma ai tavoli c’erano solo sagome. Una protesta dal sapore amaro quella di un ristoratore siracusano, Francesco Messana, che, per l’occasione ha girato un video, mostrando la sala piena di finti clienti, parlando, addirittura, con qualcuno di loro, ma dopo lo scherzo ed i sorrisi, sul viso dell’imprenditore siracusano è comparsa tutta la preoccupazione.

“Da 8 mesi senza incassi”

“Da 8 mesi siamo chiusi, questo vuol dire – dice Messana – che da tutto questo tempo non facciamo incassi, per cui non siamo in grado di onorare i nostri impegni. Siamo stati lasciati soli in questo momento difficile per il paese, comprendiamo l’emergenza sanitaria ma non capiamo perché solo noi dobbiamo pagarne le conseguenze. Noi siamo abituati a combattere ed a sacrificarci, noi lavoriamo quando gli altri sono liberi o hanno le ferie”

“Non rinunceremo alla dignità”

Nel suo video messaggio, il ristoratore siracusano avverte: “Noi possiamo rinunciare a tante cose ma non alla dignità e per noi ristoratori la dignità è un valore serio, come il diritto al lavoro che, in questo momento, ci viene negato. Ci viene chiesto – aggiunge l’imprenditore siracusano – di fare trattative per riprenderci il nostro diritto. Se un dipendente rimane per 8 mesi senza lavoro, che tragedia vive? E’ la stessa tragedia che stiamo vivendo noi, ci auguriamo che questa emergenza sanitaria finisca presto, perché non siamo più in grado di proseguire in queste condizioni. Siamo allo stremo e non saremo nelle condizioni di far ripartire questo paese”.

Ristori

Frattanto, si attende da Roma il disco verde al Piano per i ristori alle imprese, predisposto dal governo Musumeci, che prevede l’utilizzo di 250 milioni di euro del Fondo di sviluppo e coesione. Con la riprogrammazione delle risorse, già deliberata dalla Giunta di governo, si tende a garantire sostegno al credito anche per le aziende più fragili.

 

 

 

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