Terza manifestazione in due giorni a Siracusa, organizzata dai ristoratori che, questa sera alle 18, si sono dati appuntamento in piazza Archimede, ad Ortigia, il centro storico di Siracusa, per manifestare contro le chiusure imposte dal Dpcm della Presidenza del Consiglio.

Una delegazione, scortata dal sindaco Francesco Italia, si è recata dal prefetto, Giusi Scaduto, per consegnare una lettera da recapitare al  Governo, i cui contenuti sono stati svelati durante la manifestazione a cui hanno preso parte oltre 50 ristoratori di Siracusa ma a questi si sono aggiunti  alcuni di Palazzolo Acreide.

“Non possono toglierci il diritto – ha detto un ristoratore – di lavorare, peraltro sancito dalla Costituzione, ma in ogni caso è stata una decisione sbagliata quella di chiudere in modo indiscriminato, del resto i numeri del contagio non sono devastanti per la Sicilia. Noi non siamo dei medici, sappiamo che abbiamo rispettato tutte le misure imposte per evitare il contagio. Inoltre, non si sono mai registrati focolai che si sono originati nei bar o nei ristoranti, non capiamo perché ci hanno imposto delle chiusure. E sappiamo bene che in Sicilia questi orari sono penalizzanti,  significa farci chiudere. Noi non siamo una città metropolitana, per cui a pranzo non ci sono clienti”.

Una mano è stata tesa dal Presidente della Regione che medita una legge che disciplini aperture e chiusure degli esercizi commerciali a cominciare da bar e ristoranti, ma anche teatri, cinema e palestre nell’isola in periodo di emergenza coronavirus. La Regione vuole usare la sua Autonomia statutaria ma anche i poteri conferiti da Roma ai presidenti delle Regioni  con le disposizioni d’emergenza, per cambiare le cose. Il disegno di legge in discussione in giunta prevede di far slittare alle 20 la chiusura dei bar e alle 22 quella dei ristoranti in Sicilia. Interventi anche su teatri e cinema che potrebbero aprire con distanziamento e riduzione dei posti. Incerta, invece, la situazione delle palestre.

La legge richiamerebbe il Dpcm Conte ma ne modificherebbe l’applicazione in Sicilia. Una volta varata dalla giunta, però, non sarebbe operativa. Dovrebbe andare all’Ars e fare l’inter rapido in commissione e poi a sala d’Ercole. La maggioranza conta di approvarla in un paio di giorni ma i tempi potrebbero essere più lunghi e arrivare fino a metà della prossima settimana sia pure con iter semplificato e velocizzato.

 

Articoli correlati