Annalisa Tardino è commissario regionale della Lega in Sicilia da qualche mese. L’abbiamo intervistata e si è fermata con noi a discutere delle recenti evoluzioni politiche e strategie future del suo partito sull’isola. La Tardino sottolinea la crescente popolarità del movimento e le positive reazioni dei cittadini, affronta anche argomenti come possibili alleanze politiche, questioni di autonomia e l’impatto delle recenti crisi regionali e riflette sul ruolo della Sicilia nell’Unione Europea in vista delle prossime elezioni europee del 2024 alle quali conferma la sua candidatura.
La politica siciliana rallenta, in vista del ferragosto, ma sotto le ceneri degli ultimi fuochi si avvertono tante fibrillazioni in maggioranza, voi avete messo a segno alcuni colpi da campagna acquisti, ci saranno altre sorprese?
Mi piace sottolineare, al di là delle adesioni ufficiali ed ufficializzate, che con grande soddisfazione in questi mesi ho incontrato anche tanta gente che si è riavvicinata o avvicinata al nostro movimento in cui scorge il giusto connubio tra l’esercizio dell’azione governativa in senso lato e la critica costruttiva, laddove questa sia da migliorare. Non appiattirsi sulle posizioni governative, ma incarnare lo spirito della Lega di lotta e di governo che è in grado di sorprendere positivamente i cittadini. Istituzionali ma non troppo istituzionalizzati. Stiamo ricevendo riscontri molto positivi sul nostro operato, e stiamo crescendo sia come squadra di amministratori sul territorio, nonché a livello di rappresentanza parlamentare. Ciò ci fa sperare non solo sulla crescita del movimento, ma anche sulla capacità critica dei cittadini siciliani liberi.
Parliamo di alleanze, sembrate lontani dalla Dc di Cuffaro ma non è chiaro se regge il patto federativo con l’Mpa di Lombardo
Ho ricevuto l’incarico di commissario regionale in Sicilia da pochi mesi, per quanto intensi, e non ho vissuto le vicende della federazione in prima persona. Mi fermo ai fatti: non mi pare ci sia stato alcun disconoscimento ufficiale della federazione, né da parte di Matteo Salvini, né di Raffaele Lombardo. La tematica delle federazioni con i movimenti territoriali è in divenire, ma la linea da seguire è l’unione basata sul lavoro nei territori e l’unità di intenti politico- programmatici, e non certo il mero opportunismo elettorale, come avviene in casa altrui. Sui territori, tra i due movimenti, ci sono diversi punti di contatto ed anche sulle proposte politiche e sui contenuti c’è un’azione tematica condivisa, quella infrastrutturale in primis, a partire dal Ponte sullo Stretto.
Si ma Lombardo non ha lesinato critiche all’’autonomia differenziata, lei come commenta?
Beh, qualche ricostruzione giornalistica faziosa ha insinuato ciò per attaccare la Lega. Chi per antonomasia rivendica autonomia, come il MPA, non potrebbe certamente essere contro la medesima richiesta da parte di altre regioni. Sarebbe un discorso ipocrita. Diverso è rivendicare i giusti L.E.P, livelli essenziali di prestazione, cosa fatta dal presidente Lombardo. Ma su questo siamo tutti impegnati sulla stessa lunghezza d’onda, a tutela dei diritti dei territori, ma soprattutto dei nostri cittadini, cui devono essere garantiti adeguati servizi, insieme al riconoscimento del principio di insularità. Si tratta di tematiche care in primis allo stesso ministro Calderoli. Per l’insularità, peraltro, stiamo lavorando a 360 gradi, dalle proposte approvate a Bruxelles, grazie ad alcuni miei emendamenti sulla modifica della rete TEN-T, fino ai recenti provvedimenti del governo Meloni sul caro voli.
Quindi con gli autonomisti potreste fare strada insieme, ma non ha risposto sulla federazione con Cuffaro.
Si legge da più parti che la nuova DC del presidente Cuffaro ha avviato una forte interlocuzione con Forza Italia, e parrebbe conclamata. Nulla contro il presidente Cuffaro, ma non mi pare che le nostre battaglie identitarie siano condivise, e viceversa. Ciò ci porta ad escludere alleanze, sulla scorta di quanto le ho detto prima.
Salvini prepara il raduno della Lega a Pontida. Sarà il momento per fare il punto sul primo anno di governo anche per i siciliani della Lega?
Il consiglio federale ha fissato la tradizionale manifestazione di Pontida per i prossimi 16 e 17 settembre, e come Sicilia saremo presenti con il nostro gazebo e tanti militanti e dirigenti di partito. Stiamo raccogliendo le adesioni e lo faremo fino al 30 agosto. Sarà un momento importante per fare il punto sulle azioni concrete portate avanti, e sugli obiettivi da raggiungere. Ma prima del raduno nazionale di Pontida ci sarà la prima festa della Lega in Sicilia, alla presenza del segretario federale, Matteo Salvini, che ringrazio per la grande attenzione rivolta alla Sicilia, e di altri nostri rappresentanti di governo. Si svolgerà nello stile che contraddistingue il nostro movimento, quindi con tavoli tematici su argomenti di attualità e interesse, accompagnati da momenti conviviali, a sottolineare lo spirito di amicizia e vicinanza tra i nostri militanti. La festa si terrà a Caltanissetta il prossimo 14 settembre, e a breve renderemo noto il programma delle attività. Da qui ad allora lavoreremo anche per annunciare la nuova organizzazione del partito, con le segreterie provinciali, premiando chi ha lavorato bene e sostituendo o integrando i territori meno radicati. Daremo rappresentanze provinciali sulla scorta del disegno di legge per le elezioni provinciali, rispecchiandone i collegi. Stiamo anche ripristinando i dipartimenti tematici, con un coordinatore regionale e singoli responsabili regionali e provinciali, che saranno una sorta di ministri ombra per fare da raccordo con il partito e con il governo sui singoli settori.
Di certo non mancano le sfide, in Sicilia la stagione non è delle più semplici, dai roghi, all’incidente dell’aeroporto di Catania, e infine la forte polemica con Ryanair, qual è la vostra posizione?
Credo che quanto accaduto con l’incendio dell’aeroporto di Catania debba indurci ad una riflessione seria sul sistema di gestione dei nostri aeroporti, soprattutto alla luce del nuovo ruolo di primo piano che la Sicilia ha assunto nel panorama turistico internazionale. Dobbiamo farci trovare all’altezza delle aspettative dei turisti, nonché essere in grado di garantire i diritti dei cittadini, in primis la continuità territoriale. Ed è quello che stiamo facendo al governo nazionale, grazie alla forte sollecitazione del presidente Schifani, sul caro voli, con il decreto Omnibus, che intende porre fine a pratiche sleali nei confronti dei cittadini, messe in atto da alcune compagnie aeree e dalla Ryanair per lucrare sul costo dei biglietti. La reazione scomposta e fuori luogo dell’amministratore delegato della compagnia irlandese, ci indica che siamo sulla buona strada. Anche l’appello rivolto all’Europa denota una certa preoccupazione, ma siamo certi che al di là dei tecnicismi, i cittadini di Sicilia e Sardegna abbiano diritto alla mobilità a tariffe accettabili, e siamo al lavoro affinché ciò sia garantito. Lavoro che va di pari passo agli ingenti investimenti previsti a livello infrastrutturale su tutta la regione, grazie all’impegno del Ministro Salvini su strade, autostrade, porti, ferrovie, dighe e beni culturali.
A proposito di Europa, in vista del prossimo appuntamento elettorale di giugno 2024. Dove si posiziona la Lega? Lei sarà candidata?
Noi saremo dove siamo sempre stati, cioè dalla parte dei cittadini. Il nostro obiettivo non cambia, intendiamo essere determinanti a Bruxelles per cambiarne approccio e politiche, e riteniamo che sarà possibile farlo solo all’interno di una coalizione di partiti e movimenti che condividono il nostro approccio, un’alleanza di centrodestra, senza inciuci con i socialisti, e senza preclusioni e veti su partiti come il Rassemblement National di Marine Le Pen e del collega Jordan Bardella, primo partito di Francia. Dovremo lavorare su una proposta convincente, volta a ribaltare l’approccio europeo su tematiche rilevanti, anche in tema di transizione ecologica, che oggi purtroppo danneggiano la crescita, il lavoro, la casa, l’agricoltura, la pesca e il made in Italy, e il PPE dovrà decidere da che parte stare. Lo stesso vale per le nostre battaglie sulle politiche migratorie, ricordo che Matteo Salvini è l’unico che ha fermato gli sbarchi. Come commissario regionale della Lega, e dal punto di vista privilegiato da eurodeputato uscente, sono già al lavoro con il nostro segretario, per definire una lista forte e competitiva per il nostro collegio isole, e sarò in campo personalmente, se mi riconfermerà la sua fiducia su quanto fatto a Bruxelles in questi anni, dove nonostante la serrata opposizione, siamo riusciti a fare approvare alcune nostre proposte importanti a tutela dei lavoratori, difendendo investimenti su infrastrutture e imprese e lavorando sempre nell’interesse esclusivo dei nostri cittadini. Tanto lavoro fatto, ma tanto ancora da fare nella prossima legislatura.
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