Cinquecentottanta controlli nei primi due giorni di targhe alterne e 130 contravvenzioni elevate ai trasgressori per un incasso ipotetico per il Comune di Palermo di 21 mila e 190 euro.

E’ questo l’effetto targhe alterne a Palermo anche se di conseguenze sul traffico non se ne vedono. ma a fronte di controlli e verifiche e di, si spera, minore circolazione di veicoli inquinanti, c’è il rischio che le contravvenzioni elevate siano nulle almeno secondo una vulgata che gira su internet in queste ore.

In realtà stavolta il rischio è davvero irrisorio. La situazione è completamente diversa rispetto al provvedimento sulle Ztl che presentava parecchi profili di possibile illegittimità poi riconosciuti come tali anche dal Tar, sia pure solo in fase di sospensiva e non certo nel merito.

La ‘mezza bufala’ che gira sulla illegittimità delle targhe alterne riguarda il Piano generale urbano del traffico. Il documento, indispensabile per qualsiasi provvedimento che riguardi, appunto, il traffico a Palermo, è stato adottato nel 2013 e prevedeva la cancellazione della targhe alterne (in vigore dal 2010) per passare alle ztl con l’avvio dei tram.

In base a questo documento c’è chi scrive che il comune stesso aveva annullato le targhe alterne mentre adesso si rifà all’ordinanza sindacale 305 del 2010, sindaco Cammarata.

Una lettura quantomeno azzardata visto che non si sono realizzate le 2 condizioni previste dal PGTU ovvero l’avvio del tram (questa si è realizzata) e l’avvio delle Ztl (invece non operative per effetto dello stop imposto dal Tar). ma se anche si volesse dare una lettura estensiva al piano e considerare non necessaria l’entrata in vigore delle Ztl per attivare l’abrogazione delle targhe alterne c’è un altro elemento di dubbio.

Uno dei motivi di stop alle Ztl è, infatti, la scadenza del PGTU che per legge va aggiornato ogni due anni. varato nel 2013 il Piano generale urbano del traffico è scaduto.

restano altri profili di dubbio sulla validità delle targhe alterne, ma questa è tutt’altra storia. In particolare riguarda proprio il ricorso all’ordinanza 305 che era stata emanata per esigenze urgenti e contingibili legate all’aumento dell’inquinamento. Inquinamento atmosferico che al momento, dai rilevamenti disponibili, non sembra essere ai livelli del 2010 quando l’ordinanza fu emanata.

I rilevamenti, però, non sono affidabili. le centraline sono poche e malfunzionanti. Su cosa si basi il provvedimento quindi è difficile dirlo. ma a sentire l’amministrazione queste sono questioni di lana caprina

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