“L’attività ispettiva e la richiesta in aula di chiarezza nelle scorse settimane circa un possibile aumento della tassa dei rifiuti, preannunciato dall’amministratore unico di Rap è stata finalmente smentita. La nota del Ragioniere generale e della Responsabile del settore tributi mette finalmente una pietra sopra e un elemento di chiarezza definitivo su questa vicenda”. Lo dice il capogruppo di Azione Fabrizio Ferrandelli dopo che il ragioniere Paolo Bohuslav Basile ha storto il naso alla richiesta della Rap di aggiornar le tariffe sui rifiuti al rialzo.

La critica all’amministrazione Lagalla

“Registro tuttavia a oggi – aggiunge Ferrandelli – che da parte dell’amministrazione attiva nessuna voce si sia alzata per chiarire la posizione di contraddizione tutta in seno alla governance e che a fare chiarezza abbiamo dovuto pensare sia noi che la dirigenza del Comune”.

L’ipotesi di aumento stoppata

Intanto la ragioneria generale del Comune di Palermo, sull’ipotesi di un aumento della Tari, la tassa sui rifiuti, rispedisce al mittente la richiesta avvertendo del pericolo che un rialzo delle tariffe può avere sulla costruzione del piano di riequilibrio, visto che poi bisognerà trovare una quota d’accantonamento per garantire la quota dei morosi, il famigerato fondo crediti di dubbia esigibilità.

Ecco cosa è accaduto

La Rap aveva rappresentato all’amministrazione comunale la necessità che il costo complessivo del Pef Tari già approvato dalla Srr per le annualità 2022 e 2023, pari a oltre 100 milioni oltre Iva, fosse incrementato. Dopo questa richiesta però il ragioniere Paolo Bohuslav Basile ha storto il naso. E al sindaco Lagalla, all’assessore comunale al Bilancio Varchi e allo stesso Caruso, nonché ad altri elementi di vertice dell’amministrazione, ha scritto una nota con cui cala una pietra tombale sulla pretesa. Ricorda infatti il capo della ragioneria che “per l’approvazione delle tariffe si deve intervenire entro il 30 aprile. Ma le decisioni che andranno assunte – ed è il nocciolo dell’altolà – incideranno sugli equilibri di bilancio e sugli effettivi propositi di riequilibrio oggetto di rimodulazione in corso di definizione”. Basile ricorda anche che il bilancio di previsione del Comune (il 2022/2024) è stato approvato tenendo conto di un corrispettivo lordo dovuto a Rap nelle annualità 2023/2024 pari ad 110.820.031 euro. Non solo, ma anche con la necessità di “uno specifico accantonamento al Fondo crediti di dubbia esigibilità (Fcde) pari ad 62 milioni poiché a quella data l’obbligo di accantonamento era pari alla percentuale del 51.53 per cento”.

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