Inserire la Tari, la tassa sui rifiuti, direttamente nella bolletta della luce. È la proposta lanciata ieri dal presidente della Camera di Commercio di Palermo, Alessandro Albanese, dalle colonne del Giornale di Sicilia. Un’idea che piace all’assessore al Bilancio del Comune di Palermo, Brigida Alaimo, anche se solleva qualche dubbio su fattibilità e procedure.
L’impatto dell’evasione fiscale
A Palermo si stima che il 50% dei cittadini non paghi la Tari o la saldi con enormi ritardi, con conseguenti ripercussioni negative sulle casse del Comune e sulla qualità del servizio di raccolta dei rifiuti. “Ho incaricato gli uffici di verificare se sia possibile dal punto di vista normativo – spiega l’assessore Alaimo – visto che la Tari è un tributo locale mentre la bolletta dell’energia fa riferimento al mercato libero. Di sicuro sarebbe molto utile per contrastare l’elevato tasso di evasione della tassa sui rifiuti nella nostra città”.
Il percorso legislativo necessario
Secondo il presidente Albanese, per rendere possibile l’inserimento della Tari in bolletta sarebbe necessaria una legge nazionale ad hoc per la Sicilia, sul modello di quanto già avviene per il canone Rai. La proposta poi dovrebbe essere approvata dal Consiglio Comunale di Palermo e definita con un accordo con il gestore dell’energia elettrica. “Più si paga regolarmente la Tari, più si avrebbero sconti in bolletta. Un sistema che premierebbe i cittadini e le imprese virtuose” sottolinea Albanese.
La necessità di un patto civile
L’alto tasso di evasione del tributo finisce per penalizzare le casse del Comune e il servizio di raccolta, oltre a non riconoscere nessun vantaggio a chi paga regolarmente. Serve quindi un “patto di civiltà” tra istituzioni, cittadini e aziende per uscire dall’emergenza rifiuti. Ad aprile l’ufficio tributi di Palermo ha inviato i bollettini della Tari alle 260mila utenze coinvolte, tra nuclei familiari (210mila) e utenze non domestiche come uffici, ospedali, negozi (50mila), con importi calcolati sulla base del numero di componenti o del coefficiente di produzione di rifiuti. Ma troppi, tra famiglie e aziende, continuano a non pagare o a farlo in ritardo. Ecco perché la proposta di inserire la Tari in bolletta potrebbe essere una svolta, se realizzabile, per contrastare l’evasione e migliorare il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
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