La Tari non dovuta al Comune di Palermo dall’Apcoa, società di gestione dei parcheggi. Si chiude così definitivamente la vicenda giudiziaria sul pagamento della tassa sui rifiuti. La decisione è stata assunta dalla Corte di giustizia tributaria di secondo grado per la Sicilia, composta da Michele Ruvolo (presidente), Antonio Tricoli (relatore) e Francesco Paolo Maria Castaldi (componente).

Le tre sentenze

Si è tenuto conto delle tre sentenze riguardanti gli ultimi anni rimasti in contestazione, il 2006, il 2008 e il 2009.  I giudici hanno dato ragione alla società che gestisce una parte degli stalli di parcheggio cittadini. A difenderla l’avvocato tributarista Alessandro Dagnino, managing partner dello studio Lexia Avvocati, con un team composto dagli avvocati senior Antonino Calcò e Claudio La Valva. La decisione arriva il giorno dopo l’accordo tra Comune e Amat, in cui la società di trasporti comunali si è impegnata a pagare la Tari per gli stalli di sua competenza.

L’oggetto del contendere

Nella vicenda Apcoa, i giudici tributari sono stati chiamati a decidere a seguito di tre pronunce della corte di cassazione. La suprema corte aveva annullato le precedenti sentenze dell’allora commissione tributaria regionale, rinviando gli atti al giudice d’appello per una nuova trattazione del caso. In sede di riassunzione delle cause condivisa la tesi della difesa di Apcoa. Ad essere rilevato che sul tema della “non debenza” della Tari sugli stalli destinati a parcheggio si è ormai formato, per diverse annualità, un giudicato favorevole alla società. Giudicato che si estende a tutti gli ulteriori anni d’imposta. In sostanza era già stato deciso che il tributo sui rifiuti non è dovuto, perché la società si limita a gestire il servizio di parcheggio, senza occupare le aree corrispondenti agli stalli per le auto.

Nessun obbligo

È quindi passata la linea secondo la quale la mera gestione del servizio di sosta tariffata su aree comunali (cosiddette “zone blu”) non genera l’obbligo di versare la tassa rifiuti. Si chiude così a favore di Apcoa un contenzioso del valore complessivo di circa 5 milioni di euro, che non saranno dovuti dalla società. Non solo. A seguito di tale pronunciamento il Comune dovrà anche rimborsare oltre 800 mila euro di Tari indebitamente incassata.

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