Finito, almeno per il momento, il capitolo relativo all’addizionale Irpef, il Consiglio Comunale di Palermo si appresta ad affrontare gli ultimi giorni di seduta ordinaria. Sala delle Lapidi chiuderà infatti i battenti il 28 aprile. Dopodichè, si potrà procedere soltanto all’approvazione degli atti urgente ed indifferibili. Fra questi rientra il Piano Economico Finanziario relativo alla TARI (PEF Tari 2020 e triennio 22-25), ovvero alla tassa sui rifiuti. Ma al di là di tale aspetto tecnico, il Consiglio Comunale dovrà fare presto.

Si sblocca la situazione per il Pef Tari 2020

Prima di pensare al triennio 22-25, rimane da sciogliere il nodo legato al Pef Tari 2020. Atto non approvato nell’ultima seduta utile del 31 dicembre 2021 e mai più affrontato. Un documento che è stato oggetto della seduta odierna della III Commissione consiliare, presieduta da Paolo Caracausi. Presenti tutti gli attori in causa, che hanno avuto modo di confrontarsi sul tema. Un gruzzolo richiesto da Rap per i servizi eseguiti nell’annualità in oggetto, ad oggi non pervenuti. Fatto sul quale verrà presentato a breve un emendamento in Consiglio Comunale, a firma del consigliere Massimo Giaconia, per chiedere l’approvazione dell’atto. Una delibera che “non comporterà aumenti per i cittadini palermitani, ma bensì verrà finanziata in parte grazie agli accantonamenti e in parte grazie alle risorse del cosiddetto “fondone””, sottolinea l’esponente di Italia Viva intervenuto ai nostri microfoni.

Triennio 22-25, si attende completamento iter burocratico

Per quanto riguarda l’annualità 2021, la delibera ha trovato superamento, sempre attraverso il ricorso al “fondone”. Con riferimento invece al triennio 22-25, la questione è un pò diversa. La legge relativa al Pef Tari è cambiata ed impone un termine ultimo restrittivo: il 30 aprile 2022. Limite molto ravvicinato nel tempo e sul quale si lavora all’interno degli uffici comunali.

A tal proposito, dalla Rap fanno sapere che “si è provveduto ad inviare il Pef Tari cosiddetto grezzo nel mese di febbraio. A fine settimana scorsa, il documento è stato nuovamente integrato e rinviato sia al Comune che alla SRR, alla luce di una delibera emessa da ARERA in merito agli standard di qualità. Sarà compito dell’Amministrazione Comunale inviarlo alla SRR. Con riguardo alla nota inviata dalla SRR, ribadiamo che di aver adempiuto a quanto richiesto”.

In una nota inoltrata il 14 aprile, è il ragioniere generale Bohuslav Basile a sollecitare tutti gli attori in causa. Ciò al fine di approvare, nel minore tempo possibile, la tariffazione relativa al triennio 2022-25.  “Si coglie l’occasione per ribadire l’indifferibile necessità che, nell’ambito del superiore quadro regolatorio, sia dato riscontro alla sopra citata nota e siano effettivamente assunte tutte le iniziative amministrative necessarie affinché il Consiglio comunale sia messo per tempo nelle condizioni di approvare la deliberazione finalizzata alla determinazione delle tariffe TARI 2022“.

La richiesta della SRR: “Procedere ad approvazione Pef Tari”

Un atto, quello emesso dal dirigente della ragioneria generale, figlio della volontà di rispondere a quanto messo nero su bianco dal presidente della SRR Palermo – Metropolitana Natale Tubiolo. In una nota inoltrata il 5 aprile agli uffici comunali, l’esponente della SRR ha richiamato l’attenzione del Comune di Palermo. “Si evidenzia che l’accertamento che i dati economici necessari alla compilazione del modello siano stati responsabilmente ricondotti e, attestati dal gestore (Rap), rientra nella competenza del Comune, anche attingendo dai bilanci del medesimo gestore”.

Onere che Bohuslav Basile restituisce al mittente. “La ragioneria generale non ha alcuna competenza funzionale rispetto ai superiori adempimenti, risultando al riguardo oltremodo necessario puntualizzare…Ai fini della determinazione delle entrate tariffarie di riferimento, il gestore predispone il piano economico finanziario per il periodo 2022-2025, secondo quanto previsto dal MTR-2, e lo trasmette all’Ente territorialmente competente”. Al di là di ciò la missione sarà quella di evitare aumenti delle tariffe. Tutto ciò in un contesto politico decisamente complesso che portò, tanto per fare un esempio, al mancato voto sul Pef 21-24 nell’ultima seduta dell’anno.

 

 

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