La giunta Schifani ha approvato l’articolazione tariffaria per la vendita dell’acqua all’ingrosso a livello di sovrambito e lo schema regolatorio per il servizio correlato alle opere di approvvigionamento idrico presentati dal gestore Siciliacque spa relativamente al periodo regolatorio 2016-2019 e all’aggiornamento biennale 2018-2019.

Le proposte tariffarie e lo schema regolatorio proposti dall’assessorato regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità sono approdati in giunta dopo il parere favorevole dei componenti della Cir, la Commissione idrica regionale. Il provvedimento fissa il costo dell’acqua confermando la tariffa applicata da Siciliacque dal 2016 ed eviterà al gestore di rimborsare le quote incassate extra da enti e cittadini.

Le parole dell’assessore Roberto Di Mauro

“Il piano tariffario varato in giunta è analogo a quella applicato negli anni scorsi – dice l’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro –, il combinato disposto tra questo e la legge varata all’Ars, che attribuisce alla giunta la capacità di definire la nuova tariffa, sanerà la frattura dei ricorsi e metterà ordine al settore”.

Dopo il via libera in giunta gli atti passeranno all’esame all’Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, per la definitiva approvazione.

Annullato dal tribunale il sequestro da 20 milioni ad Amap

Lo scorso 19 giugno, il tribunale del riesame di Palermo ha annullato il sequestro da 20 milioni nei confronti dell’Amap, azienda acquedotto del capoluogo siciliano, e dell’amministratore Alessandro Di Martino. I giudici hanno accolto le istanze presentate dagli avvocati Giovanni Di Benedetto, che assiste la società partecipata dal Comune, e dagli avvocati Fabrizio Ragonese e Marco Martorana, legali di Di Martino.

Non si conoscono le motivazioni del provvedimento, che saranno rese note nel canonico periodo di 45 giorni. Il sequestro era legato a una serie di presunte falsità che sarebbero state commesse dagli amministratori in carica e scaduti dell’azienda, per chiedere e ottenere un prestito appunto da 20 milioni di euro alla Bei, Banca europea degli investimenti. Per effetto del sequestro per alcuni giorni i pagamenti di Amap si erano interrotti, ivi compresi gli stipendi dei 700 dipendenti, poi erogati regolarmente grazie all’intervento del Comune.

La vertenza Amap

La vertenza Amap era stata qualche giorno fa al centro di un nuovo vertice in Prefettura, a Palermo, con le organizzazioni sindacali mentre i lavoratori manifestavano con un sit-in in via Cavour. Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e Federenergia Cisal, all’incontro alla presenza del prefetto Maria Teresa Cucinotta, dell’avvocato di Amap Giovanni Di Benedetto e del vice ragioniere generale del Comune di Palermo Roberto Pulizzi, erano stati informati dell’avvenuto deposito dell’istanza alla Procura, finalizzata allo sblocco dei conti correnti dell’azienda che si occupa della gestione del servizio idrico, con il contestuale impegno di beni immobili e crediti per un valore equivalente a quello sottoposto a sequestro.