Prosegue senza esclusione di colpi il braccio di ferro tra il Comune e la ditta che vuole realizzare l’impianto di compostaggio in contrada Paterna a Terrasini. Il consiglio comunale ha deliberato all’unanimità di procedere con un nuovo ricorso al Cga contro il pronunciamento del mese scorso del Tar con cui era arrivato il benestare per il proseguo dell’iter tecnici burocratico per arrivare all’insediamento dell’impianto. Secondo l’assise la zona è incompatibile per la sua vocazione turistica e agricola, e per la presenza di molte abitazioni, con realizzazioni di questo tipo.
Il sindaco: “Prosegue la nostra lotta”
Il sindaco Giosuè Maniaci conferma che seguirà la direttiva del consiglio comunale e agli uffici ha già dato lì’input per formalizzare il nuovo incarico legale per depositare il ricorso al Cga. “Sia chiaro che noi non abbiamo nulla contro il diritto alla libera impresa – ha precisato il primo cittadino – ma questi insediamenti sono incompatibili con la zona. Siamo certi che non possa prevalere l’interesse di una singola impresa contro il volere di un’intera comunità”.
Il consiglio comunale: “Si deturpa il territorio”
Secondo il consigliere comunale Fabio Censoplano un impianto simile andrebbe a deturpare il territorio: “A poche centinaia di metri da dove si vorrebbe realizzare l’impianto ci sono villaggi turistici, altre attività ricettive, importantissime colture biologiche e non, ma anche diverse abitazioni. Dobbiamo fermamente essere contrari alla realizzazione di questo impianto. E’ Inammissibile che un paese come Terrasini, vocato al turismo, debba essere deturpato da un impianto del genere”.
L’inizio del contenzioso
Nel luglio scorso, dopo un lungo e articolato contenzioso, il Tar di Palermo aveva rigettato il ricorso del Comune di Terrasini acconsentendo quindi alla realizzazione dell’impianto di compostaggio proposto dalla C.F. Edilambiente. Tutto iniziò nel 2015 quando con apposita istanza la C.F. Edilambiente srl aveva chiesto il rilascio dell’autorizzazione unica regionale per la realizzazione e la gestione, di un “impianto di produzione di compost di qualità e stoccaggio di rifiuti non pericolosi” da ubicare nel territorio comunale di Terrasini nella contrada Paterna. Il tribunale amministrativo con una prima pronuncia del 2019, poi confermata dal Cga in appello, aveva accolto il ricorso del Comune di Terrasini rilevando alcuni ed in particolare che l’impianto di compostaggio ricadeva in parte entro la fascia di inedificabilità di 60 metri dal confine autostradale.
Progetto ripresentato
La ditta ha quindi ripresentato il ricorso con due modifiche essenziali: la riperimetrazione dell’impianto e il trattamento esclusivo di rifiuti non pericolosi per trasformarlo in compost di qualità. Modifiche che adesso hanno convinto il Tar ma non la politica locale.
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