Case danneggiate e auto distrutte oltre a ettari di bosco andati in fumo. È il tragico bilancio dell’incendio che questa notte è stato appiccato a Monreale e che è giunto sino al monte Caputo. I danni maggiori nella zona del Castellaccio dove si presume sia partito il fronte di fuoco lungo 6 chilometri.
Attimi di terrore si sono registrati tra i residenti delle villette di San Martino delle Scale. Numerose sono le abitazioni che sono state avvolte dalle fiamme che hanno costretto i residenti a scappare nel cuore della notte coadiuvati dalle numerose auto dei carabinieri giunte sul posto. Sono stato attimi di terrore e di disperazione lungo la via Regione Siciliana di Monreale.
Una situazione che è apparsa grave a causa di un rogo doloso appiccato in più punti. Sul posto ieri notte anche l’assessore regionale all’Ambiente Totò Cordaro che si è recato a San Martino delle Scale per seguire l’evolversi della vicenda.
Come riporta Filodiretto Monreale, Monreale intanto si chiede giustizia e che venga identificato il responsabile di quella che poteva essere una tragedia senza precedenti. I monrealesi chiedono al sindaco Arcidiacono fatti concreti contro gli incendi che ogni anno distruggono il territorio. È il caso di San Martino delle Scale, che un tempo veniva chiamata la “Piccola Svizzera” e che ha visto più che dimezzarsi il proprio patrimonio boschivo nel orso dell’ultimo decennio.
Ieri a bruciare è stata tutta la provincia. Particolarmente coinvolti, si legge in una nota della prefettura di Palermo, sono stati i territori dei comuni di Altavilla Milicia, Bagheria, Balestrate, Belmonte Mezzagno, Camporeale, Cerda, Misilmeri, Monreale, Palermo (Oasi della Speranza e Via Messina Marina), Partinico, Terrasini, Torretta, Trabia. Sono state evacuate una ventina di abitazioni insistenti nel comune di Monreale (San Martino delle Scale) e 4 abitazioni del comune di Trabia. Gli interventi sono stati posti in essere in sinergia tra tutte le istituzioni coinvolte e con l’ausilio delle associazioni di volontariato.
Per domare le fiamme, alimentate da un forte vento, sono ancora impiegati 130 unità dei Vigili del Fuoco e 35 mezzi; 81 unità del Corpo forestale della Regione Siciliana, 50 unità dell’Arma dei Carabinieri, 30 della Polizia di Stato e 10 pattuglie della Polstrada. E ancora: un pattuglia della Guardia di finanza; un’autobotte e 2 unità messi a disposizione dalla Città metropolitana; 7 autoambulanze del 118.
Allertati i presidi ospedalieri dell’Ingrassia, del Policlinico per la camera iperbarica e del il Civico. Per il tramite della Protezione civile regionale, sono intervenute 7 associazioni per un totale di 28 uomini e 6 mezzi. Per il personale dei vigili del fuoco perverranno rinforzi dalle province di Catania, Enna, Agrigento, Ragusa e Trapani e, per il tramite del Centro operativo nazionale dei vigili del fuoco, dalle regioni Calabria e Campania.
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