È stato un vero e proprio boom a Palermo sulle domande di invalidità civile. Nel 2018 sono state oltre 47 mila, 17.666 a Trapani, provincia questa che rappresenta insieme a Caltanissetta e Messina il 30 per cento della domanda di servizio regionale. Gli interventi, nel capoluogo, nel settore dei servizi sociali come l’assistenza domiciliare per i non autosufficienti sono stati 1366, 1234 gli assistiti dai centri diurni. A Trapani sono quasi 1400 gli anziani che hanno richiesto e ottenuto l’assistenza domiciliare, 1050 gli ospiti di centri diurni. Salgono i numeri se si guarda al servizio sociale professionale previsti dai Piani di zona, 6465 i disabili assistiti a Palermo, 1265 a Trapani, dove sono quasi 2 mila gli over 65 assistiti, ben 3534 nel capoluogo siciliano. Sono i dati forniti dall’Istat che mostrano quanto ci sia bisogno di politiche sociali che rispondano davvero alle esigenze delle fasce più deboli e che sono stati al centro del consiglio generale della Fnp Cisl Palermo Trapani che si è svolto al convento dei Frati minori di Baida.
L’incontro è stato aperto dalla relazione del segretario generale dei Pensionati Cisl Mimmo Di Matteo, che ha lanciato un appello all’Asp 6, che si occupa della concessione delle esenzioni ticket. “Molti pensionati, esenti totali, hanno presentato la documentazione all’Asp 6 di Palermo, senza ottenere risposta in tempi brevi, con ritardi che non fanno altro che gravare sulle loro casse, perché il bisogno di cure mediche o esami diagnostici non si può di certo rinviare. Cosi sono costretti a pagare somme che non possono sostenere”. Di Matteo ha chiesto all’Azienda sanitaria un incontro. “Le istituzioni, a partire da quelle locali ma anche nazionali – Di Matteo ha poi aggiunto -, devono porre al centro della programmazione dei fondi per il sociale e per la sanità, le esigenze di tutti i non autosufficienti e di tutte quelle persone che con la sola pensione minima non riescono a curarsi, ad ottenere servizi sociali adeguati. Questo punto, insieme al taglio della rivalutazione delle pensioni, alla richiesta di una sanità più presente ed efficiente sul territorio, e tanto altro, sarà al centro della manifestazione nazionale dei sindacati”.
Il primo giugno, intanto, Cgil Cisl Uil pensionati scenderanno in piazza. “Porteremo in piazza tutte le nostre richieste per un welfare territoriale, per il miglioramento dei servizi sanitari che passa dall’eliminazione delle lunghe liste di attesa per esami e visite mediche. Il governo nazionale non può continuare a fare dei pensionati da cassa del sistema economico del nostro Paese, che per buona parte è già sostenuto dalle pensioni che sono spesso unica fonte di reddito di intere famiglie, dove padri e figli sono disoccupati”.
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