La polemica è nuovamente servita ma subito l’interpretazione giornalista dei fatti viene bollata come “fake news” dal Presidente della Regione che usa i canali social per “smentire” e precisare.
Succede all’indomani della rinuncia alla sospensiva da parte della Regione nella prima udienza di fronte al tar per la nomina di Annalisa Tardino a Commissario dell’Autorità Portuale della Sicilia occidentale. la Regione sceglie di presentare le proprie motivazioni direttamente in una udienza di merito ma la scelta viene interpretata come un passo indietro nello scontro con il Ministro Matteo Salvini.
Il post di Schifani
“Nessun ricorso ritirato. Tutt’altro” scrive il presidente della Regione in un post social che bolla come fake quanto scritto da alcuni giornali.
“Abbiamo infatti chiesto al Tar di pronunciarsi nel merito il prima possibile, data la delicatezza del caso. E infatti la sentenza arriverà in tempi rapidi, il 13 gennaio – continua – Purtroppo, c’è sempre chi in maniera faziosa, o peggio in malafede, racconta un’altra verità, ignorando pure le regole del procedimento amministrativo. Noi andiamo avanti, comunque”.
I fatti già scritti ieri da BlogSicilia
Già ieri l’esito della prima udienza era stato raccontato da BlogSicilia. E’ stato, infatti, rinviato al prossimo 13 gennaio il ricorso al Tar di Palermo sulla nomina di Annalisa Tardino a commissaria dell’Autorità portuale del mare di Sicilia occidentale. E’ stata la Regione Siciliana a presentare ricorso contro la nomina dell’ex europarlamentare decisa dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.
Come ampiamente anticipato il Presidente Schifani ha detto no alla scelta di Annalisa Tardino che ha definito “un bravo avvocato che sarebbe potuta diventare anche assessore ma che non possiede i titoli per quell’incarico”.
Giorni di tensione
La nomina ha provocato uno scontro tra il presidente della Regione Renato Schifani e la Lega. Al botta e risposta tra Palermo e Roma avvenuto nelle ore successive alla nomina di Tardino, hanno fatto seguito giorni nei quali la tensione è comunque calata. Ieri, a 22 giorni da quel duello mediatico scattato il 18 agosto, si attendeva la decisione del Tar che, invece, è stata rinviata.
Entrare subito nel merito del ricorso
Palazzo d’Orléans ha scelto di non insistere sulla richiesta cautelare dell’atto ministeriale, ritenendo più utile un giudizio completo e approfondito piuttosto che un intervento limitato e sommario. La decisione risponde alla volontà di garantire la piena legittimità nella direzione di un ente pubblico strategico per lo sviluppo della Sicilia occidentale.
La Regione ribadisce inoltre la propria convinzione che le contestazioni mosse al provvedimento ministeriale siano fondate e destinate a trovare conferma in sede di merito. L’udienza è stata fissata al 13 gennaio e in quella sede si entrerà nel merito visto che la Regione ha ritenuto più utile un giudizio completo e approfondito piuttosto che un intervento limitato e sommario.
La vicenda
Nominata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporto retto da Matteo Salvini, il 18 agosto scorso la Tardino si è insediata in pieno agosto e come primo atto ha incontrato il segretario generale dell’Autorità, quel Luca Lupi, già braccio destro di Pasqualino Monti, che Schifani avrebbe voluto quale presidente dell’Autorità. Nelle sue parole d’insediamento un riferimento al governo Meloni, al Ministro Salvini e all’intenzione di gestire l’Autorità portuale in continuità con Monti.
La questione politica
In questa storia si innesta una interpretazione dei fatti ed una questione politica. L’interpretazione che ha portato a quella che Schifani bolla come “Fake News” riguarda l’affido del ricorso al solo ufficio legislativo e legale della Regione senza ricorrere a consulenze da parte di avvocati di grido come invece ha fatto la stessa Annalisa Tardino difesa dal prof. Corso.
La questione politica, invece, emerge da una affermazione fatta dal Presidente della Regione all’Etna Forum quando disse di stimare Annalisa Tardino indicandola perfino come possibile assessore regionale nella sua giunta piuttosto che come commissario o Presidente dell’Autorità portuale ruolo per il quale ritiene non abbia i titoli. Una idea, quella di Tardino assessore, che può aver solleticato più di un personaggio politico in un senso o nell’altro






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