- Totò Antibo sta meglio
- Parla la moglie Stefania
- Appello a rispettare la privacy familiare
Totò Antibo, il grande campione di atletica, la Gazzella di Altofonte, sta meglio. Dopo un ricovero in ospedale che ha fatto preoccupare tutti, le sue condizioni migliorano.
Il messaggio della moglie Stefania
“Mio marito reagisce bene” conferma la moglie Stefania che prosegue “ha bisogno di tempo e di tranquillità ed è per questo che chiedo ai giornalisti, in questo momento delicato, di rispettare la nostra vita privata e familiare. Abbiamo bisogno di spazio e privacy. Ringrazio tutti quanti per l’affetto che state dimostrando a Totò e a tutti noi, ringrazio i medici e tutto il personale sanitario che si sta adoperando al massimo, sceglieremo noi quando fornirvi aggiornamenti”.
L’11 marzo l’aggravamento
Le condizioni di Totò Antibo si erano aggravate lo scorso 11 marzo ed avevano richiesto il ricovero in ospedale. L’ex primatista italiano dei 5 e dei 10 mila metri – ribattezzato “la gazzella di Altofonte” – venne trasportato in terapia intensiva all’ospedale Civico a causa di una embolia polmonare.
Il campione
Antibo, che oggi ha 59 anni, all’arrivo in ospedale era in condizioni critiche. All’inizio di febbraio il campione di atletica era stato sottoposto ad un intervento neurologico al Policlinico Mater Domini di Catanzaro per ridurre gli attacchi epilettici che dai primi anni Novanta ne hanno compromesso le condizioni di salute. A dare la notizia era stata Angela De Luca, sindaco di Altofonte, che aveva scritto sulla sua pagina Facebook: “Ho appreso che il nostro campione Salvatore Antibo si trova ricoverato in terapia intensiva a causa di un’embolia polmonare. La situazione è molto critica. Siamo tutti vicini alla famiglia in quest’altra prova. Forza Totò!”.
La sua storia sportiva
Antibo ha partecipato a tre Olimpiadi, a cominciare dall’incredibile edizione di Los Angeles nel 1984, dove si classificò quarto nella finale dei 10 mila metri, vinti da Alberto Cova. Là pagò un clamoroso errore: quello cioè di calzare delle scarpe nuove, che lo fecero soffrire durante la gara, privandolo probabilmente di una medaglia. Agli Europei di Spalato nel 1990 la consacrazione con un clamoroso doppio oro nei 5 e 10 mila. Oltre al bis di Spalato di lui va ricordata la medaglia d’argento a Seul 1988. Nel 1991 però l’inizio del dramma. La sua splendida carriera conobbe un brusco stop ai Mondiali di Tokyo. Era il grande favorito, poi arrivò la crisi epilettica. Poi il ritiro, la convivenza con la malattia. Fino a oggi, con il ricovero in terapia intensiva.
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