Dall’uscita dal carcere ai giorni nostri, passando per l’attività di volontariato in Burundi: questo è “1768 giorni“, il docufilm realizzato dal regista agrigentino Marco Gallo sulla vita di Totò Cuffaro. Pellicola presentata questo pomeriggio presso il Cinema MultiSala Politeama, a Palermo. Una “prima” alla quale hanno presenziato diversi volti noti della politica: dal presidente della Regione Renato Schifani al leader del Movimento per l’Autonomia Raffaele Lombardo. Tanti i momenti che l’ex presidente della Regione ha ricordato ai microfoni dei giornalisti. Fra questi la morte del padre. Un momento che lo ha toccato profondamente, tanto da fargli rivivere diversi momenti chiave del suo passato.

Il docu-film sulla vita di Totò Cuffaro

Totò Cuffaro e Marco Gallo

Un’anteprima che è andata sold out e il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza all’associazione AiutiamoilBurundi. Ciò al fine di realizzare attività umanitarie con particolare riguardo ai tantissimi bambini rimasti negli orfanotrofi. Una terra povera, dai mille problemi, ma nella quale Totò Cuffaro ha trovato nuove motivazioni, nuovi stimoli. “Ho trovato nel Burundi tanti giovani e tanti anziani che hanno bisogno. Non sono io a portare speranza a loro, sono loro ad arricchire la mia vita“. Un’attività di volontariato seguia all’uscita dal carcere. Un luogo nel quale, secondo l’esponente della Nuova DC “ci sono delle persone con le loro storie. Il carcere non è storia di corpi, ma di anime. E le anime hanno diritto a tornare ad una vita normale nella società e nelle proprie famiglie”.

La morte del padre

Totò Cuffaro

Una pellicola nella quale si analizzano gli otto anni dopo l’uscita dal carcere. Periodo influenzato da alcuni eventi del passato che hanno segnato la vita dell’ex presidente della Regione. “Uno dei momenti che mi ha toccato profondamente del film è quando ho partecipato alla tumulazione di mio padre. Ai tempi non mi avevano fatto partecipare al funerale. Ho ricordato una storia che mi ha profondamente toccato e che mi inchioda alle mie responsabilità. Tutte le volte che mio padre mi cercava perchè c’era qualcosa da fare insieme a lui, ero sempre impegnato. E quando avrei voluto essere con lui, per raccogliere il testimone di una vita, non ci sono potuto essere. Non me la prendo con gli altri, ma con me stesso, che non ho saputo coltivare, al momento opportuno, i valori e le priorità che meritavano”.

Il passato politico

Parentesi poi sul passato politico. Un momento decisivo nella vita di Totò Cuffaro e al quale l’esponente democristiano non avrebbe comunque rinunciato, anche se avrebbe cambiato alcune cose. “Se potessi tornare indietro, continuerei a fare politica, nonostante sia stata la parte determinante della mia vicenda giudiziaria. Sarei stato però molto più attento, molto più guardingo. Avrei potuto evitare di stringere qualche mano di troppo. Questa è una terra difficile, complicata, ma bellissima. E proprio per questo merita di essere servita ed amata, con tutti i rischi che ti propone. A me è successa una delle cose più belle: rappresentare la sua gente, la sua terra, eletto direttamente. E’ una cosa straordinariamente bella, che ricorderò sempre”.

“Ha rappresentato un pezzo di storia della Sicilia”

Una pellicola che il regista Marco Gallo ha così presentato. “Ha rappresentato un pezzo di storia della Sicilia. Prima del film non lo conoscevo, non lo avevo conosciuto prima. L’ho sempre visto dall’esterno. Già prima che uscisse dal carcere, ho visto quello che lasciava nelle persone, l’entusiasmo. La mia domanda è stata: come mai? Non è mai successo che una persona condannata per mafia avesse questo seguito. Questa curiosità mi ha spinto a continua a cercare il perchè. Poi, negli anni, l’ho capito. E’ quello che lo ha spinto a tornare in politica”.

La riunione dei presidenti

Totò Cuffaro e Raffaele Lombardo alla presentazione di "1768 giorni"

Una proiezione alla quale, come sopra ricordato, hanno partecipato diversi esponente di spicco della politica regionale. Fra questi l’ex presidente della Regione, oggi leader del Movimento per l’Autonomia, Raffaele Lombardo. “Prima di fare ritorno a Catania mi ha fatto piacere salutare l’ex presidente della Regione Totò Cuffaro che sta per fare proiettare al cinema Politeama di Palermo, circondato dall’affetto dei suoi amici, il film 1768 giorni” dedicato ai giorni della sua carcerazione”. Al loro fianco, nelle foto di rito, l’eurodeputata Francesca Donato, recentemente entrata proprio tra le fila della Nuova DC, dopo la parentesi in proprio alle elezioni amministrative di Palermo tenutesi nel 2022.

Nella foto Totò Cuffaro, Renato Schifani e Francesca Donato

Una vera e propria rimpatriata dei presidenti, alla quale non è mancato l’attuale governatore Renato Schifani. “Se non ci fosse Totò Cuffaro occorrerebbe inventarlo, non è uno slogan ma è una cosa che sento. Ci lega un rapporto che nasce da tanto tempo, ci ha visto insieme in momenti delicati e dolorosi della sua esperienza. Se come dice la Costituzione la detenzione ha una funzione rieducativa penso che questo principio non sia stato contemplato per Cuffaro, che non aveva bisogno di essere rieducato”. Ad affiancare il caposaldo regionale di Forza Italia, alcuni pezzi da novanta del movimento azzurro: dal presidente del Consiglio Comunale di Palermo Giulio Tantillo all’assessore Rosi Pennino, passando per l’ex presidente dell’Ars Francesco Cascio.

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