C’è un trafficante pentito dietro l’inchiesta che ha portato, questa mattina, a 38 fermi in tutta Italia e a scoprire non solo i trafficanti di uomini ma anche di droga e il riciclaggio di denaro.

Storie dell’orrore quelle raccontate da Noureddin Adda, trafficante di uomini pentito che non solo racconta ma consegna agli investigatori, da quasi un anno, foto e prove di ciò che dice.

La strage comincia prima di salire sui barconi della morte. I trafficanti non hanno scrupoli e quando si capita nelle loro mani c’è un prezzo da pagare. un prezzo che va crescendo fino all’arrivo sul barcone. un prezzo che si trasforma in ‘riscatto’ che deve essere pagato dal viaggiatore.

Ma se il viaggiatore non può più pagare il riscatto viene chiesto alle famiglie e quando neanche le famiglie possono pagare allora il destino del viaggiatore è segnato. recluso in capannoni utilizzati per ammassare le persone in attesa di imbarco, chi non paga viene separato e ucciso per venderne gli organi.

Nessuno scrupolo, nessuna pietà neanche per i bambini i cui organi valgono perfino di più. L’organizzazione è quella al cui vertice ci sarebbe Medhanie Mered il libico arrestato in Sudan un mese. Ma l’uomo che la procura di Palermo ha in custodia e che dovrà comparire davanti ai giudici, secondo il times, la stampa americana e l’avvocato difensore, è solo un sostituto.

Insomma gli investigatori avrebbero sbagliato persona, il detenuto non sarebbe Mered che,  al contrario, continuerebbe a guidare i traffici nell’ombra.