Palermo ha oltre il 50 per cento di utenti che si spostano in auto. L’indice di motorizzazione è di 56,59 auto ogni 100 abitanti, tra i più alti d’Italia ma il 40 per cento si dice pronto a passare ad un sistema intermodale (servizi ferroviari e gommati) se viene assicurato un buon servizio in termini soprattutto di frequenza dei collegamenti e velocità di percorrenza.
I dati sono stati presentati oggi durante il seminario “Mobilità sostenibile nella città metropolitana” organizzato dal Rotary club area Panormus in collaborazione con La Scuola Politecnica dell’Università e con gli ordini professionali degli Architetti e degli Ingegneri.
I dati sullo studio dei flussi di ingresso e circolazione in città presentato da Marco Migliore del Dipartimento di Ingegneria civile mostrano situazioni di grande congestionamento soprattutto sugli assi di ingresso dai centri limitrofi e dalle periferie insieme alla fotografia degli utenti, per lo più studenti e lavoratori.
“Un’iniziativa che dimostra quanto sempre più diffusa e condivisa sia la sensibilità per una mobilità dolce e sostenibile – ha detto il sindaco Leoluca Orlando, salutando i lavori in mattinata -. Il mondo accademico e della ricerca è indispensabile per fare scelte tecnicamente sostenibili ed efficaci, così come è indispensabile il mondo della società civile, perché quelle scelte siano culturalmente accettate e praticate”.
“Chi viene a Palermo per motivi di lavoro – ha detto Migliore – ancora oggi non riesce ad usufruire dei sistemi intermodali per l’offerta ancora insufficiente in termini di frequenza e intermodalità.”. Anche perché oltre 500 mila persone gravitano nelle aree periferiche della città. “Persone a cui oggi è precluso il diritto alla mobilità”, ha detto il presidente dell’Ordine degli Architetti, Francesco Miceli. ”L’amministrazione comunale – ha aggiunto – ha predisposto un progetto ed è prioritario sviluppare un confronto aperto per individuare e condividere linguaggi e strategie comuni sia per la città che per l’area metropolitana”. Considerazione condivisa nei saluti anche dal presidente dell’Ordine degli Ingegneri, Giovanni Margiotta che ha sottolineato come “sia necessario coniugare gli elementi centrali come il passante ferroviario e l’anello con gli elementi complementari, cioè bus, tram e tutta la cosiddetta mobilità dolce”.
“Ripensare la mobilità metropolitana – ha spiegato Maurizio Carta – significa però anche fare rigenerazione urbana e ripensare la città creando nuove centralità. Palermo deve diventare città arcipelago, capace di prosperare attraverso una migliore connessione delle sue centralità, anche attraverso il sottosuolo con il passante e l’anello ferroviario così come avviene nelle grandi città europee”.
“La risposta alla domanda di mobilità nella visione dell’Amministrazione – ha aggiunto Orlando – va ricercata su più fronti, ognuno dei quali fornisce un importante contributo al problema: il car sharing, anche elettrico e per portatori di handicapp, il bike sharing, le pedonalizzazioni, la ZTL. Inoltre, il sistema della rete tranviaria che, oltre a soddisfare una indubbia domanda di trasporto, assolve alla importante funzione sociale di ricucire le periferie con il centro della città, contribuendo a modificare in positivo il rapporto fra le varie zone urbane. In sostanza, la mobilità urbana è parte integrante dell’idea di città che si sta portando avanti con convinzione e con risultati tangibili”.
L’assessore all’Innovazione, Gianfranco Rizzo, ha rimarcato come “l’attuazione dell’agenda digitale, basata sull’informatizzazione dei servizi, avrà anche lo scopo di rendere superflui molti spostamenti che la popolazione compie per raggiungere gli uffici, migliorando così indirettamente la mobilità in città. Il sistema dei pagamenti elettronici PagoPA da poco introdotto è un tassello importante di questo percorso”.
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