Massima disponibilità al Governo della Regione Siciliana affinché si utilizzino i numerosi dipendenti inquadrati in  categoria A e B al fine di velocizzare l’istruttoria delle numerosissime pratiche di cassa integrazione in deroga pervenute a causa della crisi economica generata dal forzata chiusura di molte attività economiche.

La fornisce una nota della Segreteria di Confintesa Federazione Regionali A e B rispondendo, di fatto, alla polemica sulle 10 euro a pratica di bonus chieste dai sindacati per i regionali impegnati nelle pratiche di cassa integrazione per lo più in smart working. Una richieste contenuta in una bozza di accordo per integrare con 100 unità la task force per la cassa integrazione in deroga

“Sono lieto che la categoria che rappresento, seppur abbia ancora molte rivendicazioni da porre in essere e molti riconoscimenti da avere, abbia pensato ad un sì nobile gesto di altruismo verso chi in questo triste periodo dominato dalla pandemia da Covid19, attraversa una situazione economica ben peggiore della loro. Molti tra i colleghi della nostra federazione (circa 5.000 dipendenti in totale) sono laureati e diplomati, sono quindi in grado di espletare tali incarichi amministrativi” dichiara Antonio Russo, Segretario Generale Confintesa Federazione Regionali A e B.

Ma il problema resta perchè la trattativa sindacale generale parla anche di incentivi da riconoscere per lo smart working. Insomma i regionali che lavorano da casa vogliono pagate le bollette di luce e internet. 

Ma la Cgil parla di ‘fango’ e di ‘diffamazione’ strumentale. “E’ paradossale oltre che scorretto e diffamatorio il
tentativo di mettere in cattiva luce i sindacati e i dipendenti del dipartimento Lavoro addebitando loro richieste economiche in cambio delle pratiche di cassa integrazione. La Cgil non ha partecipato ad alcun mercimonio. Così come gli altri sindacati confederali, in tutti i tavoli chiede solo il rispetto delle previsioni contrattuali” sostiene
il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino riferendosi ad alcune dichiarazioni del dirigente generale del Dipartimento Lavoro, Giovanni Vindigni.

Sull’argomento la Cgil chiede all’assessore regionale al lavoro di “fare subito chiarezza e di prendere provvedimenti ”. “Si cerca di gettare fango per sottrarsi alle proprie responsabilità ”, afferma Mannino. “Si dica piuttosto- sottolinea-
perché il sistema informatico ha cominciato a funzionare, e male, circa un mese dopo l’accordo sulla Cig ( dal 25 marzo solo il 20 aprile), si dia conto del fatto che i dipendenti del Dipartimento hanno esitato 1.500 pratiche il 1° maggio senza chiedere nulla in cambio e che stanno tenendo, in smart working, ritmi insostenibili”.

Mannino sostiene che “si sta solo facendo un’operazione inaccettabile di diffamazione, che crea solo confusione, getta discredito si lavoratori del dipartimento e su chi li rappresenta e non risolve nulla. Da parte nostra- conclude-
si chiede solo di cercare di accelerare le pratiche, utilizzando caso mai gli strumenti contrattuali vigenti”.

Ma mentre la polemica impazza le pratiche per la cassa integrazione continuano ad andare a rilento e decine di migliaia di siciliani restano in attesa con il conto in rosso e prospettive funeste all’orizzonte

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