E’ il giorno della protesta nei cantieri Navali di Palermo come di tutto il Paese dopo la tragedia avvenute nel giorno della vigilia della festa dell’Immacolata quando un operaio dell’indotto che lavorava in appalto è morto schiacciato durante il suo turno di lavoro all’interno della struttura navale di Palermo.

Braccia incrociate per la sicurezza

Otto ore di sciopero in tutti i cantieri e in tutti i siti di Fincantieri sono state proclamate dalle parti sociali. A indire la protesta per la sicurezza per oggi lunedì 12 dicembre sono stati i sindacati nazionali di Fiom Fiom e Uilm e quelli territoriali dei metalmeccanici, Palermo in testa.

Emergenza morti sul lavoro

Quella delle morti sul lavoro è una vera emergenza a Palermo e in Sicilia forse più che altrove. La cronaca parla di due morti sul lavoro nell’arco di una settimana solo a Palermo, l’operaio di un’azienda dell’indotto Fincantieri, appunto Angelo Salamone, e Michele Pisciotta, il falegname di 67 anni precipitato dall’impalcatura in un cantiere privato. Una strage inaccettabile.

I sindacati hanno raccolto dati e storie e presenteranno ufficialmente un report aggiornato sugli infortuni. Insieme ai numeri della strage silenziosa saranno presentate le richieste al governo nazionale e regionale e ascoltate le testimonianze di operai del settore industriale, che vivono sulla loro pelle rischi e pericoli dal punto di vista della sicurezza nelle attività lavorative.

Grave e inaccettabile morire così

“E’ grave e inaccettabile continuare a morire nei luoghi di lavoro – dichiarano per Cgil e Fiom Mario Ridulfo, Francesco Foti e Serafino Biondo e per Uil e Uilm Ignazio Baudo, Vincenzo Comella e Giovanni Gerbino – Servono più controlli e formazione continua del personale. Abbiamo deciso di tenere accesi i riflettori sul tema della sicurezza proprio nel giorno in cui si fermano il Cantiere Navale di Palermo e tutti i siti Fincantieri d’Italia per una giornata di sciopero, dopo quattro giorni di sospensione delle lavorazioni, per la tragedia di giovedì sera. La sicurezza è per i sindacati tema prioritario”.

La spaccatura fra sindacati

Assente all’iniziativa sarà la Cisl. Uno scontro ‘politico’ e non sui temi della sicurezza. Cgil e Uil, infatti, annunciano che, in occasione della protesta per la sicurezza si affronteranno anche  i temi “dello sciopero generale regionale di 4 ore con la manifestazione di Cgil e Uil di Palermo che si terrà martedì 13” contro la manovra. Uno sciopero, quello del 13, al quale non partecipa proprio la Cisl e l’aver messo insieme le due vertenze ha causato la spaccatura anche sulla Sicurezza. Per questo il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana, insieme al segretario generale Fim Cisl Palermo Trapani Antonio Nobile e ad Antonino Clemente Rsu Fim Cisl Fincantieri, deporranno, separatamente dagli altri sindacati, una corona di fiori sulla targa in memoria di tutte le Vittime del Dovere sistemata a Villa Trabia a Palermo, diventata da anni, ogni 30 marzo per la Cisl, luogo di memoria di tutti i lavoratori che hanno perso la vita a causa degli incidenti nei luoghi di lavoro.

La ricostruzione dell’incidente mortale sul lavoro

Secondo la prima ricostruzione Angelo Salamone di 61 anni, dipendente di una ditta dell’indotto, la Doro Maris,  stava lavorando nel cantiere quando è stato colpito da un basamento che si è ribaltato. L’operaio ha subito un trauma al torace da schiacciamento. Salamone è stato soccorso

 

Sono intervenuti i sanitari del 118 che l’hanno trasportato all’ospedale Villa Sofia a Palermo in codice rosso. In ospedale l’operaio è morto.

Chiamati dai medici del pronto soccorso sono intervenuti gli agenti della polizia, mentre in cantiere i sopralluoghi sono condotti dai tecnici dello Spresal dell’Asp di Palermo.

La vittima era impegnata insieme a un collega, in alcune opere interne al cantiere proprio sul basamento che poi si è ribaltato schiacciandolo. L’uomo è stato subito soccorso dal personale in servizio in cantiere e dal personale sanitario interno presente in servizio. Inizialmente, spiegano dall’azienda, le condizioni non sembravano così drammatiche.

L’uomo parlava ed è stato sempre vigile. In ospedale Angelo Salamone ha avuto un arresto cardiaco. I medici hanno cercato di fare il possibile per rianimarlo ma non c’è stato nulla da fare.

Cinque indagati

Sull’incidente è stata aperta una inchiesta e la procura di Palermo ha iscritto cinque persone nel registro degli indagati. Le indagini sono coordinate dal Procuratore aggiunto Laura Vaccaro e condotte dal sostituto Giulia Amodeo che proprio oggi affideranno l’incarico per l’autopsia. Nel registro degli indagati sono iscritti tutti i responsabili della squadra nella quale lavorava Salomone fino ai vertici della impresa per cui lavorava, la Doro Maris, e quelli di Fincantieri a Palermo. Fra gli indagati, ci sono il responsabile dello stabilimento palermitano di Fincantieri e il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dell’azienda. Si tratta, allo stato delle indagini, di atti dovuti in attesa che le indagini chiariscano meglio contesti e responsabilità

 

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