Trovate le soluzioni per sbloccare la progettazione e utilizzare i fondi per le tratte A, B e C del sistema tram di Palermo. Le idee condivise tra amministrazione comunale e tecnici del ministero della Mobilità.

Il vertice

Si è svolto oggi al ministero delle Infrastrutture e mobilità sostenibili una riunione tecnica  all’interno della “Direzione generale per il trasporto pubblico locale e regionale e la mobilità pubblica sostenibile”. Ad avere partecipato il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e l’assessore alla Mobilità sostenibile Maurizio Carta con i suoi uffici per risolvere le ultime richieste di approfondimenti tecnici da parte del ministero relativamente alle tratte A, B e C del sistema tram di Palermo. Il Comune ha preparato tutte le risposte ai quesiti tecnici e le ha condivise con i tecnici del ministero per poter concludere efficacemente e rapidamente il percorso che consenta al Comune di approvare il progetto e metterlo in gara entro i tempi previsti per l’uso delle risorse.

Riunione considerata proficua

“La riunione – si legge in una nota del Comune di Palermo – è stata molto proficua e consentirà in tempi brevi di dare concretezza alla nuova e più adeguata visione della mobilità urbana integrata con la visione urbanistica della giunta Lagalla. E’ stato ritenuto indispensabile rimodulare la priorità realizzativa delle linee A, B e C al fine sia di rendere immediatamente operative le linee che servono le zone periferiche della città, sia di rendere compatibile la realizzazione delle medesime agli attuali finanziamenti assegnati, oggetto di rivisitazione ai sensi e per gli effetti degli adeguamenti ai prezziari regionali”.

Il cronoprogramma e i tempi

Una volta completata l’istruttoria da parte del ministero, si procederà entro novembre all’affidamento della progettazione esecutiva secondo cronoprogramma del Comune di Palermo e alla realizzazione materiale delle linee tramviarie. In tal senso si procederà cin delle priorità d’intervento. La massima priorità sarà data alla tratta C che riguarda il prolungamento della linea 3 esistente per 8,180 chilometri, secondo l’attuale schema con singolo binario per ogni carreggiata lungo viale della Regione Siciliana sino alla stazione Orleans.

Le priorità 2 e 3

Successivamente si interverrà con l’attuale della tratta B che riguarda il prolungamento della linea 1 esistente per 1,330 chilometri dalla stazione Notarbartolo alla via Duca della Verdura. Infine ci sarà la tratta A che riguarda il prolungamento della linea 1 esistente per 11,550 chilometri, dalla via Balsamo alla iale Croce Rossa. Per tale tratta, in fase di progettazione esecutiva, dovranno essere oggetto di approfondita valutazione tutte le più idonee ed ulteriori soluzioni migliorative, anche alternative, all’interno del tratto di percorrenza tra piazza Antonio Mordini e piazza Giulio Cesare, al fine di minimizzare l’impatto sul tessuto urbano/storico.

Lagalla: “Nuove modalità più efficaci”

“Le nuove modalità istruttorie e realizzative del tram – commenta il sindaco Lagalla -mostrano chiaramente un nuovo approccio amministrativo del Comune di Palermo che si riappropria della capacità regolatoria e progettuale per indirizzare nel migliore dei modi il disegno complessivo della mobilità collettiva su ferro, perseguendo il duplice obiettivo di connettere le aree periferiche per agevolare la loro rigenerazione e di avere rispetto e cura delle parti più preziose e delicate del tessuto urbano storico”.

Carta: “Agevolare la mobilità”

“I rigorosi approfondimenti tecnici relativi alla mobilità sostenibile in sede vincolata condivisi con il ministero – ha aggiunto Carta – sono indispensabili sia per l’efficienza del sistema tranviario, sia per agevolare la mobilità da e per le aree più periferiche e connettere in maniera adeguata la rete tranviaria già esistente, sia per verificare preliminarmente tutti i possibili impatti sul tessuto cittadino e sulla vita delle persone per mitigarli tempestivamente. Si inaugura un nuovo approccio urbanistico ‘Transport Planning Oriented’, per ridisegnare insieme mobilità sostenibile e piano urbanistico generale per agevolare lo sviluppo della città futura e non sono assecondare le esigenze della città presente”.

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