“A Trapani si tornerà a votare nel 2018”. Lo annuncia l’assessore agli Enti locali per la Regione Siciliana, Luisa Lantieri dopo che l’unico candidato sindaco in corsa al ballottaggio, Piero Savona (Pd), s’è dovuto arrendere al mancato raggiungimento del quorum: alle urne si sono recati 16.055 elettori, pari al 26,75%, nettamente sotto il dato richiesto del 50% degli aventi diritto.

Il commissario, che sarà nominato nei prossimi giorni dalla Regione, guiderà il Comune fino alle prossime elezioni. “La prima tornata utile – dice Lantieri – è quella del 2018 quando si terranno le amministrative in altri comuni. Non è possibile votare in concomitanza con le regionali del prossimo novembre poiché la sessione straordinaria è consentita solo per i comuni sciolti per mafia”.

“Non sono deluso, siamo arrivati al ballottaggio battendo sul campo il senatore Antonio D’Alì. Se Mimmo Fazio non avesse gettato la spugna avremmo conseguito un ulteriore risultato straordinario” commenta Piero Savona “I fatti giudiziari verificatisi nel corso della campagna elettorale hanno gettato nello sconforto i cittadini”, aggiunge Savona, riferendosi alle inchieste che hanno coinvolto i suoi due avversari Mimmo Fazio e Antonio D’Alì.

Sulla questione Trapani interviene anche il governatore Crocetta: ““Non sono d’accordo con le valutazioni fatte da molti in questi giorni, che la mancata elezione del sindaco, com’è il caso di Trapani, determini automaticamente la mancata elezione del consiglio comunale”.

Il governatore in una nota ufficiale spiega: “I cittadini trapanesi al primo turno hanno votato sindaci e consiglieri comunali, con un’elezione che è stata giudicata valida. La norma che prevede la proclamazione per i consiglieri dopo l’elezione del sindaco, è una norma tecnica che deriva da ragioni legate all’attribuzione del premio di maggioranza
per una parte residuale del consiglio. E’ vero che la norma – continua Crocetta – non dice neppure di attribuire, in caso di mancata elezione del sindaco, tale premio di maggioranza, ma non fino al punto di negare l’elezione democratica dei consiglieri. In questi casi credo ci si debba comportare per analogie. O ripartendo i consiglieri sulla base dei risultati del primo turno o attribuendo il premio di coalizione – che si chiama così e non premio al sindaco – appunto
alla coalizione del sindaco che comunque si è presentato alle elezioni. Credo sia assurdo, e questa è una mia posizione politica non pretende certamente di avere alcun valore tecnico, far pesare sul consiglio le difficoltà che ci sono state a Trapani per l’elezione sindaco. In ogni caso comunque, ripeto, non esistono organi politici che possano interpretare tali norme, chi lo ha fatto si è avventurato troppo oltre le competenze, ma – conclude il presidente –
l’unico organismo che può decidere è la commissione elettorale e in caso di mancata decisione i tribunali amministrativi”.