Tutti i cittadini, ora, hanno il diritto di conoscere per intero gli atti ed i provvedimenti emessi dalla pubblica amministrazione nell’ambito delle singole procedure di appalto ed hanno, altresì, il diritto di conoscere gli atti relativi all’esecuzione del rapporto contrattuale che ne è scaturito: “i contratti stipulati con gli aggiudicatari, i preventivi dettagliati, i collaudi, i pagamenti con la relativa documentazione allegata”.

Lo stabilisce adesso con estrema chiarezza il Consiglio di Stato con un’importante sentenza – n. 3780/2019- redatta dal Presidente Franco Frattini:”chiunque” potrà accedere a questi atti a prescindere da un interesse specifico e particolare.

A renderlo noto è il magistrato del Cga della Regione siciliana Nino Caleca che sottolinea l’importanza di questa decisione

Ai pubblici appalti, sia a quelli in fase di esecuzione che a quelli già conclusi ed eseguiti, si applica l’ “accesso civico”, istituto ispirato al cosiddetto ” fridom of information act”, proprio del sistema giuridico americano, che riconosce ad ogni cittadino tale diritto.

“Il controllo civico è una concreta manifestazione della partecipazione al dibattito pubblico – dice Caleca – e questo diritto trova fondamento nell’articolo 97 della Costituzione e nei pronunciamenti della Commissione Europea. Secondo la Commissione la trasparenza sugli appalti pubblici, sia “prima”, ma anche “dopo l’aggiudicazione”, è il principale antidoto contro la corruzione.

E le pubbliche amministrazioni, raccomanda il Consiglio di Stato non pongano in atto alcuna “opaca schermatura” richiamandosi alla “voluminosità” della documentazione di gara. Il diritto che ogni cittadino ha di conoscere è talmente prevalente da non potere subire alcuna limitazione: tutto, ma proprio tutto, deve essere reso noto. Non solo quello che fino ad oggi la normativa ha ritenuto di consentire.

“Sarà una felice coincidenza. Ma ora che lo sblocca-cantieri torna a rendere protagonisti le amministrazioni locali nella gestione dei pubblici appalti, ai cittadini ed alle comunità di riferimento viene riconosciuto un penetrante potere di controllo: trasparenza e diritto di conoscere per combattere la corruzione”.

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