“Il trasporto pubblico in Sicilia ha assunto un livello di degrado tale che rischia di essere senza ritorno”. Lo dice Renato Franzitta, coordinatore dell’esecutivo Cobas di Palermo, soffermandosi in particolare sulla situazione del capoluogo: “Sebbene il nostro sindacato abbia condiviso la scelta di puntare sul trasporto urbano su rotaia, è nettamente contrario al taglio di diverse linee di bus che sta creando forti disagi fra gli utenti”.

Secondo Franzitta, “l’Amat ha isolato intere borgate, costringendo i cittadini a fare lunghi tratti a piedi per la mancanza d’interconnessione fra le linee”.
“Non possiamo non essere preoccupati per la gestione economica del tram – aggiunge Franzitta – che non ha una copertura certa dal bilancio comunale verso l’Amat, ma si basa sugli incassi incerti della Ztl, ennesima subdola tassa a carico dei cittadini. La Ztl, qualora non si dovessero rispettare le previsioni d’incasso, rischierebbe di mandare in fallimento l’intera Amat”.

Durante la riunione della confederazione Cobas di Palermo, sono stati sollevati tra gli altri i problemi dei lavoratori Amat, con riferimento “all’applicazione del nuovo Contratto nazionale di lavoro firmato da Cgil, Cisl, Uil e alla rimodulazione dell’orario di lavoro e dei turni operata dall’Amat, con l’ok del socio unico Comune”. Così Franzitta, che annuncia per la fine del mese di febbraio una conferenza sui trasporti a Palermo e in Sicilia “con invito esteso a tutte le forze politiche e sindacali affinché si arrivi ad una mobilitazione comune più ampia possibile”.

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