I giudici della quarta sezione del Tar Sicilia presieduti da Francesco Bruno hanno sospeso il provvedimento del questore di Palermo che aveva imposto 30 addetti alla sicurezza in servizio nelle discoteche. Il ricorso è stato presentato dalla società Pa Nett One srl assistita dagli avvocati Giovanni Puntarello e Luciana Maria Risso.

La tesi difensiva

Secondo la società che gestisce la discoteca Siddharta Country Club di Palermo 30 buttafuori rappresenta un numero eccessivo. Il questore di Palermo aveva avviato un’attività nei confronti di tutti i locali muniti di licenza di pubblico spettacolo della provincia di Palermo, imponendo agli stessi l’impiego di un numero ritenuto elevato di addetti alla sicurezza, per esercitare la propria attività. Una decisione ritenuta illegittima da parte delle società di gestione che hanno impugnato il decreto.

Gli avvocati oltre ad evidenziare l’illegittimità del provvedimento sotto numerosi profili, deducevano altresì la violazione del principio di non proporzionalità e l’irragionevolezza della formula matematica utilizzata dal questore per giungere al numero di addetti alla sicurezza da imporre ai locali di pubblico spettacolo. Gli argomenti sono stati condivisi dai giudici amministrativi che, richiamando una precedente decisione sulla materia ha ritenuto che “il ricorso appare fondato in merito alla contestazione, sotto il profilo della ragionevolezza, della formula utilizzata dalla questura di Palermo ai fini del calcolo del numero di addetti alla sicurezza di cui i gestori di locali notturni devono dotarsi”.

Il Country Club

Alla luce della decisione cautelare assunta dai giudici amministrativi il Country Club potrà continuare ad esercitare la propria attività senza dover ricorrere all’alto numero di buttafuori come da prescrizioni imposte dalla questura che, secondo la società,  rendevano complessa la prosecuzione dell’attività aziendale, non solo per i maggiori costi, ma proprio per cercare un numero elevato di buttafuori che gli erano stati imposti visto che gli iscritti nell’albo prefettizio non sono così numerosi.

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