L’organizzazione che avrebbe truffato banche e finanziarie aveva tentato di vendere un auto con documenti taroccati ad un carabiniere. Il militare non appena ha compreso che si trovava davanti a carta d’identità e documenti di immatricolazioni falsi è andato dritto alla procura di Termini Imerese a denunciare tutto.

Era il 19 gennaio del 2019. Da quel momento i carabinieri hanno iniziato le indagini che avrebbero portato ai presunti capi dell’organizzazione Saverio Giunta e Stefano Ganci e Rosario Di Fatta.

Il dipendente comunale e quello regionale

I tre si sarebbero avvalsi della collaborazione di Salvatore Randazzo, dipendente comunale che lavorava nella delegazione Capinera, che dietro somme di denaro avrebbe effettuato accessi nel sistema informatico del Comune di Palermo per dare informazioni sui truffati e di Lorenzo Motisi funzionario regionale che aveva messo a disposizione il proprio telefono fisso al dipartimento regionale dello sviluppo rurale e territoriale siciliano per il richiedente del finanziamento fosse dipendente regionale.

Il dipendente della Rap di Palermo

Tra gli arrestati c’è Rosario Di Fatta dipendente della Rap di Palermo, la società che gestisce la raccolta dei rifiuti. Di Fatta è un operaio che lavora nella raccolta dei rifiuti indifferenziati. Fa l’autista degli autocompattatori.

“Apprendiamo dai giornali questa notizia di cui non si aveva alcuna formale conoscenza.  Abbiamo  – spiega il direttore del Personale  Massimo Collesano – verificato che si tratta di un dipendente RAP e , pertanto, si è provveduto all’immediata sospensione dal servizio senza retribuzione. Rimaniamo in attesa di acquisire la documentazione di rito al fine di verificare eventuali fattispecie che possano incidere sul rapporto di lavoro con Rap anche al fine di assumere i dovuti atti consequenziali.  Spiace che le siffatte azioni di un dipendente possano ledere l’immagine di una azienda e dei suoi lavoratori che quotidianamente sono impegnati ad espletare un servizio pubblico”.

Il vicesindaco Fabio Giambrone

Sull’indagine relativa ad una presunta truffa alle banche, che ha portato stamani all’arresto di cinque persone, tra cui un dipendente comunale in servizio presso una postazione decentrata, intervengono il vicesindaco con delega ai servizi demografici e al personale, Fabio Giambrone e l’assessora al decentramento Giovanna Marano.
“Innanzitutto un sentito ringraziamento alle forze dell’ordine che hanno operato con grande professionalità in un contesto difficile nel quale è necessaria una  grande competenza .L’arresto del dipendente in servizio presso una delle postazioni decentrate Cittadine ci dice  che non siamo mai abbastanza schermati nel nostro sistema per impedire furti di dati ed incursive condotte criminali a danno dei cittadini, oltre che della  stessa amministrazione. La cosa positiva è che questi reati oggi vengono scoperti e sanzionati e ci sollecitino ad una sempre maggiore attenzione e cura contro ogni forma criminale di pirateria sui dati in possesso dell’amministrazione. Ovviamente  l’ultima parola spetterà alla magistratura la cui azione sarà in grado di darci il quadro esatto della qualità e della dimensione dei reati compiuti”