E’ stata ridotta da sette e due mesi a quattro e undici mesi la condanna in appello nei confronti di Mario Re, l’ex primario del reparto di Rianimazione dell’ospedale Civico di Palermo.

Si tratta del secondo grado di giudizio del processo nato dall’inchiesta sul’ospedale Civico di Palermo, rinomato per essere uno dei più attrezzati d’Italia, ma quando scattavano le emergenze venivano fuori le carenze nelle strumentazioni.

L’inchiesta della magistratura palermitana ha portato a galla che per anni, in almeno tre reparti strategici del Civico, sono arrivati solo gli elenchi dei materiali. I primari, confermavano l’avvenuta consegna, che non c’era,  e intascavano le mazzette degli imprenditori, sotto forma di viaggi, lussuose cene e tanti regali. Abbonamento allo stadio a costosi orologi e automobili compresi.

Le riduzioni di pena non sono solo per Mario Re ma riguardano tutti gli imputati a causa della prescrizione si alcuni capi d’imputazione. Così Re dovrà scontare quattro anni e undici mesi invece di 7 anni e 2 mesi; Giustino Strano, ex responsabile del servizio di Medicina iperbarica dell’ospedale, 4 anni e 7 mesi invece di 6 anni e 4 mesi.

La prescrizione ha fatto scattare uno sconto di pena anche per il cardiologo Adriano Cipriani, che passa da 5 a 2 anni; i 6 anni e 3 mesi inflitti a Maria Rosa Caci, infermiera nel reparto di Rianimazione del Civico, diventano 4. L’imprenditrice Anna Leonardi, condannata in primo grado a 5 anni e 9 mesi è stata invece assolta, “perché il fatto non sussiste”. Stessa formula assolutoria per il tecnico dell’ospedale Salvatore Colletto. Re e Strano restano comunque interdetti dai pubblici uffici per cique anni.