Si complica la vicenda delle mascherine monouso acquistate dal Dipartimento regionale della protezione civile della Sicilia durante il periodo dell’allarme Covid e risultate prive delle necessarie certificazioni di sicurezza. Dopo il sequestro beni da 10 milioni di euro effettuato dalla Guardia di Finanza nei confronti di due società di Palermo ed Enna che avrebbero fornito le mascherine irregolari o con certificazioni addirittura contraffatte emerge che ad assistere una delle due società c’era, quale avvocato, l’attuale assessore regionale all’Economia Alessandro Dagnino.
L’assessore avvocato che assisteva la Paramount
Dagnino assisteva la Paramount strategy limited con sede a Londra ma gestita da due cittadini indiani , azienda capofila della holding della quale fa parte la Italia Paramount strategy con sede a Cinisi che ha fornito alla Sicilia 2 milioni di mascherine ffp2. Le due consociate italiane risultano gestite da Pankaj e Vipin Gupta, due indiani entrambi iscritti nel registro degli indagati.
Dagnino, invece, non è indagato ma era stato lui, l’attuale assessore, nel 2018, a favorire l’arrivo in Sicilia di Pankaj Gupta, amministratore di Essel Group, interessato a investire. Per tre giorni l’imprenditore indiano fu coinvolto a Palermo in una serie di incontri alla Camera di commercio e con il consorzio Arca che gestiva l’incubatore dell’Università.
L’altra società coinvolta
L’altra società coinvolta nell’inchiesta è la Keywell Solutions Italia srl con sede ad Enna. La Paramount ha consegnato alla protezione civile 920 mila mascherine Ffp2 che erano state sequestrate perché non avrebbero contenuto alcuna dichiarazione di conformità e non avevano la certificazione europea. Un altro carico di mascherine, stavolta Ffp3, da un milione di pezzi venne bloccato perché l’ente dichiarato per la certificazione non aveva i titoli per farlo. Lo stesso ente sentito dai finanzieri ha confermato che non aveva emesso nessuna certificazione per l’immissione sul mercato europeo dei dispositivi.
Dagnino non è indagato
Dagnino non ha fatto attendere la sua replica “Nell’esercizio della mia attività professionale ho prestato assistenza legale alla Paramount Strategies Ltd, come già avvenuto con molte altre imprese nei più diversi settori. A fronte dei pagamenti ricevuti ho emesso regolare fattura e posso affermare che al tempo della consulenza non ho avuto conoscenza di alcun profilo che potesse suscitare dubbi sulla corretta esecuzione delle forniture” ha messo nero su bianco l’esponente del governo Schifani.
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