La Gesap non ha i soldi per rispettare gli accordi di crescita e ammodernamento dell’aeroporto e non avendo dimostrato di disporre dei 44 milioni necessari l’Enac è pronta a revocare la concessione dell’aeroporto di Palermo.

La lettera che annuncia l’avvio della procedura e il termine di 30 giorni per evitare la revoca è partita ieri e porta la firma di Alessio Quaranta, direttore generale dell’Enac. Della lettera appena inviata scrive questa mattina il giornale La Repubblica ma non si tratta di una sorpresa. L’attacco era iniziato qualche giorno fa dalle pagine del Giornale di Sicilia.

Di fatto Enac ha deciso di passare dalle indiscrezioni ai fatti. Da mesi, infatti, si parla dei 44 milioni di euro necessari per lo sviluppo dell’aeroporto di Palermo. L’8 luglio scorso l’accordo di programma che garantiva la concessione alla gesap impegnava l’ente gestore dello scalo di Palermo ad investimenti precisi, proprio per 44 milioni di euro da destinare a chiari interventi di miglioramento. Fra questi c’è il rifacimento della pista ma anche tanto altro.

Complessivamente sul piatto ci sono 74 milioni di euro di investimenti e 44 dovevano essere reperiti sul mercato. Gesap aveva annunciato il ricorso a un mutuo cartolare (perchè non essendo proprietaria della struttura non può accedere a mutui ipotecari o ordinari) ma la gara è andata deserta probabilmente per carenza  di garanzie (immobiliari) che rendono, per le banche, il rilascio del mutuo una operazione a rischio.

L’Enac non lo mette nero su bianco ma lascia intendere che la mancata partecipazione alla gara lascia intendere come la valutazione sulla crescita dell’aeroporto di Palermo sia negativa da parte degli analisti. Insomma il mercato non crede che Gesap possa restituire il prestito nei tempi e nei modi indicati. Almeno questa l’interpretazione di  Enac secondo indiscrezioni.

Ma indiscrezioni per indiscrezioni la vicenda sembra essere più complessa. Gesap non parla ancora ma voci di corridoio parlano di una manovra per ‘svendere’ la società. La questione è sempre la stessa: lo stop alla privatizzazione.

Gesap senza concessione non varrebbe praticamente nulla. Il Comune e la Città metropolitana di Palermo rischiano di restare con nulla in mano dopo questa operazione. Il danno che deriverebbe dalla revoca della concessione a chi andrebbe addebitato? Una domanda senza risposta o meglio con troppe risposte e scambi di accuse, sottobanco, fra gli orlandiani di ferro e gli uomini che fanno riferimento al presidente Enac Vito Riggio.

C’è una battaglia politica dietro, forse sì, ma la gestione dell’aeroporto non è certo estranea a queste vicende. Quale che sia l’origine dell’azione amministrativa incide fortemente sul valore della Gesap, sull’operatività dell’aeroporto, sul denaro pubblico e sulla sua gestione. E palermo rischia di restare con un aeroporto ostaggio di gestione e politica.